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'A frittata ri mafalufi Empty 'A frittata ri mafalufi

Gio 4 Mag 2023 - 19:00
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Quante volte, nei mesi primaverili, ci capita di passeggiare nei terreni incolti della campagna siciliana ed osservare i coloratissimi fiori che la popolano; tra l’abbondante biodiversità spontanea della stagione, spunta all’occhio il fiore dell’asfodelo giallo (Asphodeline lutea), chiamato qui in Sicilia mafalufu, macalucu, maialuffi o Scornabecchi di Caltabellotta.

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Il nome deriva dal greco ἀσφόδελος (asphódelos). Gli asfodeli amano i prati soleggiati e sono invadenti nei terreni montuosi con rocce affioranti e nei terreni soggetti a pascolo eccessivo, perché le loro foglie, al contrario di altre piante erbacee, si rigenerano in continuazione anche se vengono mangiate dagli erbivori. I caprini se ne cibano sia quando le foglie sono fresche che quando sono secche a fine ciclo vegetativo, inoltre le capre sono ghiotte dei frutti secchi della pianta che viene riespulso ancora attivo dalle deiezioni: questo costituisce il motivo principale di propagazione fitta delle piante nelle aree dove ò praticato il pascolo. Lo stelo del fiore secco, raccolto in estate, è un buon combustibile di iniezione per accendere il camino o le stufe a legna; prima dell'arrivo del gas liquefatto in bombole, veniva raccolto per i monti dai pastori per essere impiegato per accendere la legna nel focolare.

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Come tutte le piante selvatiche che crescono in abbondanza, l’uomo, ha imparato ad utilizzarla in cucina; infatti, per il contadino, che la riconosce prima dell’apparire dei suoi fiori, è una pietanza prelibata, utilizzata sia per la preparazione di sughi ovvero, velocemente come per gli asparagi, per preparare deliziose frittate.
Molte massaie della parte orientale della Sicilia imparano, fin dalla loro infanzia, a prepararla: occorre prendere le giovani cime, prima dell’apparire dei fiori, e pulirle dalle lunghe foglie.

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Questa frittata va servita tiepida; è ottima da consumare da sola come antipasto o contorno e si accompagna bene agli arrosti. Per apprezzarla meglio, vi consiglio di abbinarla ad un buon bicchiere di Contea di Sclafani rosso novello.

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Ma veniamo agli ingredienti ed alla preparazione della Frittata ri Mafalufi.


INGREDIENTI (per quattro persone):

- 500 g. di mafalufi (asfodelo giallo);
- 6 uova;
- sale q.b.;
- olio extravergine d’oliva q.b..

PREPARAZIONE:

Occorre innanzitutto prendere le giovani cime e pulirle dalle lunghe foglie.
Lessare la verdura in abbondante acqua salata.
Quando i mafalufi saranno cotti, trasferirli in una padella e soffriggerli nell’olio extravergine di oliva fino a quando saranno dorati.
A questo punto aggiungere le uova e amalgamare bene il tutto, cuocendo la frittata su entrambi i lati.
A cottura avvenuta, far raffreddare un paio di minuti e servire infine "a frittata ri mafalufi" in tavola per la consumazione.




“Nun c’è megghiu sarsa di la fami”

(Proverbio siciliano)




(dal web)

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