Fra tesori e briganti: le Gole di Tiberio
Mer 14 Giu 2023 - 12:21
Le Gole di Tiberio, sulle Madonie, fanno parte dei tanti luoghi straordinari della nostra Sicilia. Chiamate anche “U’ Miricu”, per via di una leggenda legata alla capacità di questo incantevole luogo di inghiottire tutto ciò che si trova nel letto del fiume e trasportarlo a mare, si trovano nel territorio di confine fra il comune di San Mauro Castelverde e Castelbuono, lungo il fiume Pollina, a soli 25 km da Cefalù.
Si tratta di affioramenti calcarei mesozoici, lunghe circa 250 metri, nati nel triassico superiore e modellati dall’erosione fluviale che per 200 milioni di anni ha forgiato questa meraviglia della natura.
Il visitatore viene accolto da un incredibile panorama accompagnato da uno scroscio musicale di acqua tra rocce levigate ed una vegetazione rigogliosa e selvaggia.
Già il suo nome ha il fascino della narrazione. Probabilmente l’imperatore romano venne poche volte a deliziarsi da queste parti, ma era presente una strada romana di cui rimangono tracce, utilizzata per portare le merci dai monti alla costa, e ciò basta.
Che la presenza delle gole sia ancora più antica dell’epoca romana, lo rivelano i numerosi fossili di gasteropodi ritrovati sulle sue pareti, risalenti a 120 milioni di anni fa. Il Geopark Gole di Tiberio è un sito di incommensurabile bellezza, riconosciuto dall’Unesco per le sue valenze geologiche, ed entrato a far parte delle E.G.N. (European Geoparks Network) dal 2001.
Uniche in tutto il comprensorio madonita, costituiscono un ambiente di straordinario impatto paesaggistico e di notevole interesse naturalistico, poiché le levigate e strapiombanti pareti sono habitat ideale per numerose specie vegetali ed animali, soprattutto uccelli, tipiche degli ambienti rupestri.
La prima parte, di circa 100 m., si staglia in modo imponente allo sguardo del visitatore appena arrivato nel letto del fiume, è ricca di grotte e percorribile a piedi; la parte centrale, quella più affascinante e suggestiva lunga circa 250 m. ed alta anche più di 50 m., è attraversabile soltanto con i gommoni poiché la profondità dell’acqua supera gli 8 m. anche in estate, a metà percorso è presente un grosso masso che nel passato veniva utilizzato come passaggio segreto; l’ultima parte, lunga circa 100 m., si presenta come un lago incantato, una sorta di paradiso terrestre primordiale.
Il corso d’acqua, la cui portata è considerevole anche in primavera inoltrata, forma una serie di laghetti, piccole cascate, giochi d’acqua di grande suggestione ed è sontuosamente bordeggiato dalla incontaminata vegetazione tipica di questi ambienti, ove spiccano oleandri, salici, pioppi, tamerici, giunchi, canne e numerose specie erbacee.
In particolare, all’interno delle gole si possono osservare: “U Miriku” (la parte più stretta e misteriosa delle gole); i numerosi nidi di varie specie di uccelli; i fossili di gasteropodi risalenti a circa 150 milioni di anni fa; il masso, chiamato “Masso dei Briganti”, che fa da ponte naturale sulle gole, un tempo passaggio segreto dei briganti e ricercati che abitavano le numerose grotte e nascondigli della zona e che qui avrebbero nascosto un leggendario tesoro; i giochi di luce; una vegetazione incontaminata; il Mostro delle Gole; infine, la zona nudista, a circa trecento metri dalle Gole, in un'aria delimitata e nascosta, che per la sua conformazione naturalistica è chiamata "U mirichietru", dove può essere ammirata un’opera post-concettuale dell’artista americano Robert Pruitt realizzata nel 2005 e denominata “l’area nudista”.
Diversi miti raccontano di questo magico luogo.
In primis il nomignolo più famoso, “U Miricu”, datogli per via di una leggenda legata alla capacità di questo punto di inghiottire tutto quello che si trova nel letto del fiume e trasportarlo fino a mare. C’è poi il mito de “U Mostru”, fantomatico guardiano protettore delle Gole e del fiume!
Gli anziani locali, invece, raccontano della presenza di una misteriosa grotta, nascosta fra le Gole, in cui è conservato il tesoro dei Briganti Maurini. I Briganti utilizzavano le grotte come nascondiglio per conservare al sicuro i loro bottini. Il percorso verso le grotte era conosciuto solo da pochi malandrini, e per tenerlo segreto, quando venivano ospitate altre persone esse venivano bendate.
La caverna, distribuita su tre piani, era conosciuta da tutta la popolazione locale, ma nessuno mai ebbe il coraggio di avvicinarsi perché, così vuole la tradizione, la grotta era sottoposta alla maledizione della “Truatura”: un incantesimo mortale voluto da chi nascose i soldi e che colpisce chi se ne impossessa. Per poter sciogliere il sortilegio bisogna sacrificare una vita umana e fare scorrere il suo sangue sul luogo che custodisce il tesoro.
Da decenni il sito è meta di turismo escursionistico e scientifico. Per gli amanti di sport fluviali poiché proprio in corrispondenza delle Gole il fiume diventa navigabile ed in primavera-estate vi si può fare anche il bagno.
In conclusione, la visita alle Gole di Tiberio è un viaggio a ritroso nel tempo, in un luogo selvaggio e sconosciuto accessibile a tutti, ma consigliato soltanto a quanti amano veramente la natura incontaminata, il silenzio e vivere un’esperienza sensoriale unica alla scoperta di un mondo primordiale che risale a circa 200 milioni di anni fa integralmente conservato ancora oggi, come pochissimi altri posti al mondo, dove l’alternanza delle stagioni plasma e modella l’ecosistema circostante.
Potete trovare ulteriori notizie e il percorso escursionistico qui
e adesso due bevi video
(dal web)Si tratta di affioramenti calcarei mesozoici, lunghe circa 250 metri, nati nel triassico superiore e modellati dall’erosione fluviale che per 200 milioni di anni ha forgiato questa meraviglia della natura.
Il visitatore viene accolto da un incredibile panorama accompagnato da uno scroscio musicale di acqua tra rocce levigate ed una vegetazione rigogliosa e selvaggia.
Già il suo nome ha il fascino della narrazione. Probabilmente l’imperatore romano venne poche volte a deliziarsi da queste parti, ma era presente una strada romana di cui rimangono tracce, utilizzata per portare le merci dai monti alla costa, e ciò basta.
Che la presenza delle gole sia ancora più antica dell’epoca romana, lo rivelano i numerosi fossili di gasteropodi ritrovati sulle sue pareti, risalenti a 120 milioni di anni fa. Il Geopark Gole di Tiberio è un sito di incommensurabile bellezza, riconosciuto dall’Unesco per le sue valenze geologiche, ed entrato a far parte delle E.G.N. (European Geoparks Network) dal 2001.
Uniche in tutto il comprensorio madonita, costituiscono un ambiente di straordinario impatto paesaggistico e di notevole interesse naturalistico, poiché le levigate e strapiombanti pareti sono habitat ideale per numerose specie vegetali ed animali, soprattutto uccelli, tipiche degli ambienti rupestri.
La prima parte, di circa 100 m., si staglia in modo imponente allo sguardo del visitatore appena arrivato nel letto del fiume, è ricca di grotte e percorribile a piedi; la parte centrale, quella più affascinante e suggestiva lunga circa 250 m. ed alta anche più di 50 m., è attraversabile soltanto con i gommoni poiché la profondità dell’acqua supera gli 8 m. anche in estate, a metà percorso è presente un grosso masso che nel passato veniva utilizzato come passaggio segreto; l’ultima parte, lunga circa 100 m., si presenta come un lago incantato, una sorta di paradiso terrestre primordiale.
Il corso d’acqua, la cui portata è considerevole anche in primavera inoltrata, forma una serie di laghetti, piccole cascate, giochi d’acqua di grande suggestione ed è sontuosamente bordeggiato dalla incontaminata vegetazione tipica di questi ambienti, ove spiccano oleandri, salici, pioppi, tamerici, giunchi, canne e numerose specie erbacee.
"U Miriku"
il "Masso dei Briganti"
In particolare, all’interno delle gole si possono osservare: “U Miriku” (la parte più stretta e misteriosa delle gole); i numerosi nidi di varie specie di uccelli; i fossili di gasteropodi risalenti a circa 150 milioni di anni fa; il masso, chiamato “Masso dei Briganti”, che fa da ponte naturale sulle gole, un tempo passaggio segreto dei briganti e ricercati che abitavano le numerose grotte e nascondigli della zona e che qui avrebbero nascosto un leggendario tesoro; i giochi di luce; una vegetazione incontaminata; il Mostro delle Gole; infine, la zona nudista, a circa trecento metri dalle Gole, in un'aria delimitata e nascosta, che per la sua conformazione naturalistica è chiamata "U mirichietru", dove può essere ammirata un’opera post-concettuale dell’artista americano Robert Pruitt realizzata nel 2005 e denominata “l’area nudista”.
il "Mostro delle Gole"
Diversi miti raccontano di questo magico luogo.
In primis il nomignolo più famoso, “U Miricu”, datogli per via di una leggenda legata alla capacità di questo punto di inghiottire tutto quello che si trova nel letto del fiume e trasportarlo fino a mare. C’è poi il mito de “U Mostru”, fantomatico guardiano protettore delle Gole e del fiume!
Gli anziani locali, invece, raccontano della presenza di una misteriosa grotta, nascosta fra le Gole, in cui è conservato il tesoro dei Briganti Maurini. I Briganti utilizzavano le grotte come nascondiglio per conservare al sicuro i loro bottini. Il percorso verso le grotte era conosciuto solo da pochi malandrini, e per tenerlo segreto, quando venivano ospitate altre persone esse venivano bendate.
La caverna, distribuita su tre piani, era conosciuta da tutta la popolazione locale, ma nessuno mai ebbe il coraggio di avvicinarsi perché, così vuole la tradizione, la grotta era sottoposta alla maledizione della “Truatura”: un incantesimo mortale voluto da chi nascose i soldi e che colpisce chi se ne impossessa. Per poter sciogliere il sortilegio bisogna sacrificare una vita umana e fare scorrere il suo sangue sul luogo che custodisce il tesoro.
Da decenni il sito è meta di turismo escursionistico e scientifico. Per gli amanti di sport fluviali poiché proprio in corrispondenza delle Gole il fiume diventa navigabile ed in primavera-estate vi si può fare anche il bagno.
"l'area nudista" di Robert Pruitt
In conclusione, la visita alle Gole di Tiberio è un viaggio a ritroso nel tempo, in un luogo selvaggio e sconosciuto accessibile a tutti, ma consigliato soltanto a quanti amano veramente la natura incontaminata, il silenzio e vivere un’esperienza sensoriale unica alla scoperta di un mondo primordiale che risale a circa 200 milioni di anni fa integralmente conservato ancora oggi, come pochissimi altri posti al mondo, dove l’alternanza delle stagioni plasma e modella l’ecosistema circostante.
Potete trovare ulteriori notizie e il percorso escursionistico qui
e adesso due bevi video
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