La Sicilia e i suoi borghi - 5^ parte. Porticello di Santa Flavia (PA)
La Sicilia e i suoi borghi - 5^ parte. Porticello di Santa Flavia (PA)
Porticello è la frazione più grande del comune di Santa Flavia. E’ un piccolo borgo incastonato tra gli scogli dove tutto ha il sapore di salsedine e di pesce appena pescato. Nella piazzetta Largo Trizzanò, a ridosso del porticciolo si svolge la vita del paese. Dai pescatori chiamata “u scaru”, la piazza è il luogo del mercato del pesce, dove già alle prime luci dell’alba ci si perde tra le urla dei pescatori che vendono una quantità incredibile di pesce appena pescato.
Visione Storica del Mercato Ittico di Porticello
Oggi è uno dei mercati del pesce più importanti della Sicilia. Si presenta come un pittoresco villaggio marinaro con le case dai colori vivaci e le bancarelle del porto piene di frutti di mare.
piazzetta Largo Trizzanò oggi
Porticello da tempo immemorabile deve la sua economia all’attività di pesca ed al suo indotto. Da semplice sito di prelievo di arenaria necessaria per la costruzione dei palazzi nobiliari di un tempo, si è trasformata, via via, in luogo di residenza di una vitale piccola ma importante comunità di pescatori, che, di volta in volta, hanno saputo essere inventori di sistemi di pesca e scopritori di banchi di più efficace sfruttamento. La iniziale piccola comunità, cresciuta intorno all’attività di pesca dell’antica tonnara di Solanto – una delle più antiche tonnare fisse dell’isola-, si è evoluta nel tempo, affrontando, un po’ per necessità e un po’ per voglia di nuove esperienze imprenditoriali, anche il campo della prima conservazione e trasformazione del pescato.
l'antica Tonnara di Solanto
Storica barca di Porticello
E’ degli inizi del secolo scorso, una particolare forma di emigrazione intelligente che ha visto Porticellesi, piccoli imprenditori della trasformazione delocalizzare la propria attività in cerca di Paesi ( Spagna, Portogallo, Americhe ) ad economia meno avanzata e in quanto tali rispondenti ad esigenza di minor costo di manodopera e prodotto prelevato.
Purtroppo, nel corso degli anni, il Sistema Pesca, la scarsa scolarizzazione del settore, la mancanza di capacità imprenditoriale non ha saputo mantenere intatte, sia le potenzialità che i redditi derivanti dall’attività di pesca della comunità dei pescatori di Porticello.
Visione Storica del Porto di Porticello
il porto oggi
L’attuale crisi del settore, la consapevolezza della necessità di dare uno scopo alla cooperazione, intesa nel senso più puro della mutualità sistemica, la possibilità di diversificare lo sforzo di pesca integrando il reddito derivante dal prelievo con attività di turismo a mare, ovviamente, possono essere appannaggio soprattutto di quelle comunità che vivono quei territori già noti per le loro bellezze naturali e per la loro storia spesso coincidente con realtà monumentali ormai patrimonio di tutti.
il caratteristico quartiere Sant'Elia
La flotta da pesca Porticellese è la più numerosa del compartimento marittimo di Palermo e la seconda in Sicilia, dopo quella di Mazara del Vallo. Nel 2010 contava ben 272 unità da pesca, circa il 37% della flotta del palermitano. Adesso (dati 2016) conta circa 215 barche – alcune sono state vendute fuori compartimento marittimo e/o regione, e le ultime circa 10, demolite od in corso di demolizione-. Le caratteristiche tecniche, legate soprattutto alla polivalenza in licenza di pesca, ne fanno una marineria all’interno della quale si praticano tutti i sistemi di pesca.
alcune immagini caratteristiche di Porticello
La Chiesa Madre è dedicata a Maria Santissima del Lume. Divenuta parrocchia nel 1945, è divisa in tre navate con grandi colonne di pietra. I principali arredi sacri sono un crocifisso ligneo del ‘700 e un’icona in olio su ardesia della Madonna del Lume dello stesso periodo.
la Chiesa dedicata a Maria Santissima del Lume
La lastra di ardesia venne rinvenuta, impigliata nella rete, durante una battuta di pesca nello specchio d’acqua antistante il porticciolo di Santa Nicolicchia. I pescatori la proclamarono patrona del mare e singolare protettrice di Porticello.
alcuni momenti della festa patronale: a scinnuta du quatru
la Processione con la Vara
la Processione a mare
Da allora, ogni anno, tra l’ultima settimana di settembre e la prima di ottobre, Porticello si illumina di sfarzose luminarie e bancarelle colorate, icone del folklore locale, che vendono le tradizionali leccornie della festa, come il gelato di campagna (una sorta di torrone colorato), la cubbaita (torrone ai semi di sesamo).
il gelato di campagna
e la cubbaita
La prima domenica di ottobre, il quadro della Madonna viene calato e posto in una “Vara”, quindi la settimana successiva si porta in processione in barca sino alla cappella di Capo Zafferano seguito dalle barche dei pescatori cariche di tributi floreali, al grido “Viva a Maruonna o Lumi Viva”. Nel corso dei festeggiamenti, viene effettuato anche un anrtico gioco denominato "u jocu r'antinna a mari" (il gioco dell'antenna a mare). Si tratta di una sorta di albero della cuccagna posto sul mare: un lungo tronco unto di sapone e sego viene sospeso quasi orizzontalmente sulle acque prospicienti il molo. Lo scopo della gara consiste nel cercare di raggiungere una bandierina posta all'estremità, appunto, della 'ntinna senza cadere in acqua. I partecipanti sono costretti ad innumerevoli tentativi (con conseguenti tuffi in acqua) prima di riuscire a raggiungere la bandiera. Secondo la tradizione, possono partecipare soltanto i figli maschi dei pescatori.
u jocu r'antinna a mari (il gioco dell'antenna a mare)
A circa 1 miglio dal porto di Porticello, vicino Palermo, si trova la suggestiva secca della “Formica” due scogli affioranti sulle antiche rotte non conosciuti sulle carte nautiche, teatro di naufragi di grandi imbarcazioni in epoche fenicia e romana. Lo scoglio della formica è una montagna che da 60 mt. di profondità raggiunge la superficie e fuoriesce dall’acqua per circa mezzo metro, al centro del golfo di Porticello. Essendo la montagna di dimensioni gigantesche, la possibilità di variare le immersioni, scegliendo percorsi facili o difficili, poco profondi o piuttosto impegnativi, tecnici o ricreativi, ne fa uno dei più famosi e visitati punti d’immersione della zona.
alcune immagini della Secca della Formica
Tra i ventagli delle gorgonie si possono scoprire piccoli organismi che stabilmente vivono tra queste ramificazioni: gamberetti, crinoidi, colorati nudibranchi, un concerto di vita e un vero paradiso per gli amanti della macrofotografia. In profondità, riservato a subacquei tecnici, è possibile ammirare un’autentica rarità del “Mare Nostrum”: il corallo nero, da non confondere con la Gerardia savaglia, anch’essa presente, ma l’Anthipates subpinnata l’autentico corallo dai ventagli bianco rosati.
esemplare di Anthipates subpinnata
Il fatto che ” La Formica” si trovi in mare aperto contribuisce ad incrementare l’interesse di coloro che qui, oltre a poter vedere le specie che normalmente abitano le nostre coste, possono fare numerosi incontri con amici come: tonni, pesci luna, grosse ricciole, grossi dentici, saraghi imperiali, branchi di occhiate.
Porticello può, se valorizzato, intestarsi la definizione di crocevia turistico capace di offrire un percorso che partendo dallo scoglio della “Formica”, abbraccia un arco temporale risalente ai Fenici per arrivare alle Ville del settecento presenti, sia all’interno dello stesso comune – S.Flavia- sia nel territorio di Bagheria.
(dal web)
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Località : l'isola che non c'è
Re: La Sicilia e i suoi borghi - 5^ parte. Porticello di Santa Flavia (PA)
Forse un po' caotico come porto, ma caratteristico, veramente marinaro. Qui ho visto applicare ancora l'arte antica del calafato, ormai una rarità, con perizia e precisione sotto un sole che spaccava le pietre.
Ho qualche foto del e dal posto.
- mamarAdmin
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La scalinata per Modugno
La storia d’amore tra due pesci spada. La femmina durante la mattanza viene catturata e chiede al maschio di scappare, lui però non può abbandonarla al suo destino e si lascia catturare così che possano morire insieme: «Chist’è ‘na storia d’un pisci spada, storia d’amuri». Una storia d’amore destinata all’eternità quella tra questi due pesci e così quella tra i porticellesi e il loro mare.
La scalinata con il suo più recente e suggestivo volto unisce il centro abitato e l’area costiera di largo Triz- zanò, ed è frutto del lavoro dei volontari di due associazioni: Nuovo sentiero di Santa Flavia e Associazione Williams Sicilia, con il supporto del CeSVoP nell’ambito delle attitivà di animazione territoriale e del Comune di Santa Flavia.
Quello che i volontari hanno realizzato e consegnato alla comunità lo scorso autunno è un vero e proprio progetto di riqualificazione dello spazio urbano, non solo la decorazione di questa scala che ha rivoluzionato l’aspetto dello scorcio, ma anche le aiuole che si distribuiscono gradino dopo gradino, e la parete che la costeggia sono stati oggetto del progetto di ripristino e quindi anche lì, con un murale ideato dalla professoressa Pina Castronovo, ci viene dato un altro messaggio sulla natura da tutelare a suon di apine svolazzanti.
L’iniziativa ha consegnato alla comunità un’area perfetta per spettacoli e animazione delle estati del borgo, ma soprattutto un luogo in cui immergersi per riempire il cuore e la vista. Passeggiando ai piedi della sca- linata vien voglia di percorrerla verso dopo verso della canzone di Modugno.
Il coinvolgimento dei ragazzi diversamente abili ha dato vita ad un progetto inclusivo destinato a rinsaldare il legame dei giovani con il territorio, oltre che a dare sfogo alla loro talentuosa vena artistica.
Da questo lavoro è nata una veduta che riempie il cuore della comunità cui è stata offerta, insegnandoci sempre di più ad amare e conseguentemente a rispettare i nostri luoghi, perchè sono "nostri" appunto, e vanno protetti.
Fonte: balarm.it
Immagini: web
Filmato YouTube di Gianni Di Pasquale
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Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi.
(Michel Houellebecq)
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