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Mar 27 Dic 2022 - 20:34

La via dei Frati

Da Caltanissetta a Cefalù


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La Via dei Frati si snoda dalle città di Caltanissetta e San Cataldo, centro della Sicilia, a Cefalù, lungo strade provinciali, trazzere, sterrate e sentieri montani per circa 166 km, suddivisi in 8 tappe. Il cammino prende vita unendo idealmente antichi percorsi di pellegrinaggio diretti verso santuari posti in luoghi isolati, ma ricchi di fascino, o nei pressi di abitati che abbondano di storia e cultura.
Nasce dal desiderio di percorrere a piedi l’entroterra siciliano, così come per secoli hanno fatto i frati questuanti che, dai conventi maggiori, si spostavano fin nelle più remote campagne per raccogliere le offerte in natura da portare ai loro confratelli.
Si tratta di una proposta di cammino che prende ispirazione dai frati mendicanti, chiamati comunemente “Monaci di Cerca“. Questi, nel loro mistero, assolvevano al compito di raccogliere la questua in campagne e paesi dell’entroterra.
Si spostavano a piedi o a dorso di mulo. fino agli anni Ottanta del secolo scorso si potevano ancora incontrare dei monaci, ma adesso rimane viva la loro memoria. Si trasferivano dai conventi d’origine nel periodo estivo e rimanevano nei paesi per tutta la stagione del raccolto, fino ad autunno inoltrato.
Il Monaco di Cerca lavorava nei campi, chiedendo in cambio un po’ di grano, olive, olio e formaggio. Restituiva l’elemosina ricevuta con una preghiera, un’immaginetta sacra o una coroncina del Rosario.

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Fino a qualche anno fa, la memoria dei “Monaci di cerca” era viva nei paesi attraversati dalla Via dei Frati, e numerose sono le testimonianze del loro passaggio: dai conventi di Petralia, Gangi, Geraci Siculo, Blufi e Caltanissetta, agli ospizi utilizzati per il periodo estivo come quello presente a Resuttano. Ma non solo. Tra i Frati ricordiamo insigni scultori, che con le loro opere hanno accresciuto talmente il sentimento religioso che molte di queste sono attualmente venerate e hanno creato un vero e proprio movimento di pellegrinaggio continuo nelle chiese e nei santuari dove si trovano, come il Crocifisso di Castel Belici, opera di Frate Innocenzo da Petralia, ed i crocifissi di Frate Umile a Petralia Soprana ed a Geraci Siculo.
Tanti i santi che hanno vissuto e hanno lasciato un segno della loro presenza lungo la Via: da San Gandolfo di Polizzi Generosa, frate di origini lombarde, morto nella Settimana Santa del 1260 nel paese madonita, al frate francescano Michele Giarratana, che vide in sogno l’Arcangelo Michele proteggere la città di Caltanissetta dalla peste, al beato Guglielmo Gnoffi che da Polizzi Generosa iniziò un pellegrinaggio che lo portò a fondare la chiesa della Madonna dell’Alto per poi proseguire verso Rocca di Gònato, Caccamo e infine ancora a Castelbuono, dov’è molto venerato.
A farla da padrone lungo la Via dei Frati è la natura e il paesaggio. Nelle prime tappe dominano le ampie vedute di campagna, dove trionfa il verde dei campi vivacizzato dai colori dei tanti fiori, in primavera, e il giallo-oro delle distese di grano, nel periodo estivo. Salendo di quota e toccando le vette madonite si attraversano boschi di roverella, faggi, lecci e lo sguardo si allarga sulla valle dell’Imera settentrionale e buona parte della Sicilia fino a scorgere le isole Eolie. Verso le basse Madonie si incontrano radure destinate al pascolo e contornate dagli agrifogli giganti dove trovano rifugio la varia fauna selvatica che vive sui monti siciliani. Il cammino culmina con la visione del mare che già si può ammirare dalla terrazza di Gibilmanna e che si apprezza sempre di più giungendo a Cefalù, città con il Duomo Normanno patrimonio Unesco.

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TAPPA N. 1
Da Caltanissetta a Marianopoli


Lunghezza del percorso: circa 24 chilometri
Difficoltà: medio-alta

La prima tappa si snoda, per la maggior parte, su strade asfaltate a bassa percorrenza, e brevi tratti di stradine di campagna. Il viandante è accompagnato da ampie vedute di coltivazioni che in base alle stagioni cambiano dal verde intenso, punteggiato dai colori dei fiori di campo della primavera, al giallo oro a perdita d’occhio del periodo estivo. È consigliabile partire con una buona scorta d’acqua da Caltanissetta, considerato che lungo il tragitto non si incontrano punti di approvvigionamento.

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VARIANTE TAPPA N. 1
Da San Cataldo a Marianopoli
Lunghezza del percorso: circa 22,1 chilometri
Difficoltà: medio-alta
La variante da San Cataldo offre la possibilità di ridurre i tratti di asfalto, percorrendo un lungo tratto di sentiero nel bosco di Gabara, dove si trovano parecchie discenderie di miniere ormai non più in uso. A metà circa del percorso si attraversa un guado che in base al periodo dell’anno può presentare maggiore o minore difficoltà di attraversamento. L’ultimo tratto, in salita e aperto, attraversa il parco eolico alle porte di Marianopoli. Anche per questa variante si raccomanda di partire con una buona scorta d’acqua.

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TAPPA N. 2
Da Marianopoli a Resuttano


Lunghezza del percorso: circa 23 chilometri
Difficoltà: alta

La tappa unisce due percorsi storici di pellegrinaggio diretti al Santuario del “Signuri di Bilici”: da un lato quello percorso dai fedeli provenienti da Marianopoli e dall’altro quello provenienti da Resuttano. Si cammina in un paesaggio in cui la fanno da padrone le grandi distese di campi coltivati, che dalla valle si allungano verso le colline circostanti. Come per la tappa precedente, si consiglia di partire con una buona scorta d’acqua. Il percorso è misto: asfalto e sentiero di campagna.

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TAPPA N. 3
Da Resuttano a Polizzi Generosa


Lunghezza del percorso: circa 23,9 chilometri
Difficoltà: medio-alta

Il percorso, dalle colline porta all’entroterra siciliano, ai piedi del Parco delle Madonie. Si attraversa la valle del fiume Imera Meridionale dominata dalla torre del Castello di Resuttano. Salendo di quota si arriva al Santuario della Madonna dell’Olio, uno dei santuari mariani delle Madonie, meta di pellegrinaggi durante tutto l’anno. L’attraversamento dei centri abitati di Blufi e di Castellana Sicula permette di rallentare il passo con delle soste di riposo, fino a raggiungere una delle città più interessanti dell’area madonita: Polizzi Generosa. Una breve deviazione dal percorso principale, subito dopo Blufi, porta ad ammirare il suggestivo Ponte Romano sull’Imera.

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TAPPA N. 4
Da Polizzi Generosa a Petralia Sottana


Lunghezza del percorso: circa 19 chilometri
Difficoltà: alta

È una delle tappe più montane della Via dei Frati. In un’unica tappa si guadagnano e si perdono 1000 metri, toccando la vetta del Monte Alto (1819 m slm). La salita da Polizzi, nella prima parte è piacevole e immersa nel verde. Successivamente i tornanti si restringono e si susseguono per un lungo tratto fino a portare al pianoro da cui si vede il santuario della Madonna dell’Alto: una visita vale la pena anche quando il santuario è chiuso, per il panorama e la pace che il luogo trasmette. Tornando indietro di poche centinaia di metri si percorre un tratto del Sentiero Italia, “il sentiero dei pellegrini” che gli abitanti di Petralia Sottana percorrono in pellegrinaggio nel mese di agosto.

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TAPPA N. 5
Da Petralia Sottana a Gangi


Lunghezza del percorso: circa 14,8 chilometri
Difficoltà: media

La tappa è in comune con il percorso della [URL=?t=78436789]Via Francigena delle Montagne che da Palermo è diretta a Messina[/URL] e pertanto sarà frequente incontrare le frecce della Via dei Frati con il pellegrinetto verde francigeno fino a Gangi, dove le due vie si separano. È una tappa di riposo, rispetto alle precedenti, che permetterà di visitare Petralia Soprana e arrivare fino alle rive del Fiume Salso, qui chiamato Acquamara, nei pressi della miniera di salgemma. Si incontrano due strappi in salita, uno subito dopo il fiume, in direzione della frazione di Pira e l’altro dopo la discesa verso il santuario dello Spirito Santo, dove bisogna iniziare ad affrontare la ripida salita del Monte Marone, su cui si adagia l’abitato di Gangi.

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TAPPA N. 6
Da Gangi a Geraci Siculo


Lunghezza del percorso: circa 12,8 chilometri
Difficoltà: media
Tappa breve che porterà nel tratto più orientale del Cammino. Lasciata Gangi ci si muove inizialmente in un anfiteatro naturale che si affaccia sui Nebrodi e sul massiccio dell’Etna, che in fondo chiude l’orizzonte con il suo pinnacolo di fumo. Giunti nella zona di San Giovanni, si lascia l’asfalto e si procede in una zona di pascolo costellato da ruscelletti che scorrono lungo gli impluvi, accompagnando il viandante fino a Geraci Siculo, non a torto chiamata città delle acque.

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TAPPA N. 7
Da Geraci Siculo a Castelbuono


Lunghezza del percorso: circa 21,6 chilometri
Difficoltà: alta

Tappa lunga e ricca dal punto di vista paesaggistico e storico. Pochi chilometri di cammino e si raggiunge la chiesa di campagna di San Cosimano, con il portale gotico-primitivo. Da qui il sentiero costeggia la montagna fino a superare la Scaletta d’Alfano e incontrare le case Bozzolino, un “marcato” con il caseggiato per i pastori, dove venivano radunati gli animali per la mungitura e lavorato il latte. Raggiunto un breve tratto d’asfalto, il percorso procede in discesa fino a raggiungere, dopo aver superato il sito di Rocca di Gonato, luogo di eremiti dove si fermò, nel suo peregrinare, anche il beato Guglielmo Gnoffi, e l’eremo di Liccia, fondato dai Padri Agostiniani, la cittadina di Castelbuono.

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TAPPA N. 8
Da Castelbuono a Cefalù


Lunghezza del percorso: circa 25,4 chilometri
Difficoltà: medio-alta

La tappa regala un’ultima possibilità di assaporare l’entroterra siciliano, prima di tuffarsi nella luce abbagliante dei vicoli normanni e del mare di Cefalù. Il percorso si sviluppa nel primo tratto, subito dopo la chiesetta della Santuzza fuori Castelbuono, sulla R.T. 301, e di seguito sulla provinciale verso Isnello, seguendo un tratto del percorso della storica Targa Florio. Si può vivere la tappa in un unico ultimo sprint, effettuando qualche breve sosta, oppure dividendo la tappa soggiornando nel piccolo borgo di Isnello, ricco di storia e innovazione, con l’avveniristico Osservatorio astronomico, o lasciandosi abbracciare dalla pace del silenzio del Santuario di Gibilmanna.

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Fonti: aspassoperlasicilia.it, Siciliafan.it

Immagini: web
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