La Palazzina Cinese, detta anche Real Casina Cinese ai Colli - Palermo
Da sempre, è considerata "La bomboniera orientale della città". Era un’antica dimora reale dei Borbone di Napoli realizzata da Giuseppe Venanzio Marvuglia. Si trova ai confini del parco della Favorita e della riserva di monte Pellegrino. La caratteristica casa in stile cinese era stata già segnalata in scritti dell’epoca e raffigurata in un noto dipinto di Pietro Martorana. Vi soggiornò a lungo Ferdinando III durante la forzata residenza in Sicilia. Il sovrano vi ospitò anche diversi amici.
Ferdinando III di Sicilia e la consorte Maria Carolina d'Austria
Attualmente l’edificio è sede di un’esposizione di stampe, mobili e pregiate sete cinesi.
alcune vedute esterne della Palazzina
La palazzina è costituita da quattro livelli. Al piano rialzato si trovano le stanze del re, con spazi privati e di rappresentanza. La prima stanza, che si nota subito dopo l’ingresso, è la sala delle udienze. Sempre nello stesso piano si trovano la sala da gioco, la camera da letto del re e la sala da pranzo. Quest’ultima è famosa per la cosiddetta “tavola matematica”. Si tratta di una ingegnosa struttura in legno che, tramite un sistema di pulegge, faceva salire e scendere le vivande e quindi evitava ai commensali di stare a contatto con la servitù. Al primo piano la stanza delle dame e dei cavalieri, in stile neoclassico. Le stanze più belle sono al secondo piano, dove si trovano le camere riservate alla regina. Sono tutte in stile diverso. Molto eleganti la camera da letto e il bagno, caratterizzato da un intarsio realizzato con pietre dure, marmo e paste vitree. Nel seminterrato si trovano altri bagni e la sala da ballo. La curiosa disposizione è dovuta a un capriccio dei reali: amavano ascoltare la musica mentre facevano il bagno. Sul retro della Casina si trova un delizioso giardino all’italiana molto curato, con delle siepi che formano dei labirinti, suggestive fontane e alberi secolari.
Nelle dipendenze della palazzina, antica sede delle cucine e delle stalle, trova posto il museo etnografico Pitrè, un museo interamente dedicato alle arti e alle tradizioni popolari siciliane fondato nel 1909 dal professore Giuseppe Pitrè..
alcune vedute del parco
Gli interni
Come già detto, la Palazzina si compone di cinque livelli: al seminterrato troviamo la grande sala da ballo in stile Luigi XVI, alcuni disimpegni, la sala da bagno di re Ferdinando, una sala da buffet chiamata “sala delle codine” stranamente decorata, e l’ambiente che contiene l’originale meccanismo ligneo a saliscendi della superiore sala da pranzo, “la tavola matematica”, progettata dallo stesso Marvuglia.
Al piano rialzato si trova il salone di rappresentanza alla cinese, detta anche sala delle udienze, con ai lati gli ambienti privati del re (la sala da gioco, la sala da pranzo e la camera da letto).
Al primo piano gli alloggi dei cavalieri e delle dame, e mezzanini per il numeroso personale di servizio; al secondo piano vi troviamo le stanze più belle, gli alloggi della regina Maria Carolina, con il “salotto turco”, la saletta “ercolana” in stile impero, e la camera da letto con alcova in stile neoclassico con il magnifico bagno chiamato “gabinetto delle pietre dure”. Infine, l’ultimo livello, cui si accede attraverso quattro scale a chiocciola in ferro poste sulle terrazze laterali, è la già citata “Stanza dei Venti”, l’ambiente posto al termine dell’intera costruzione, originariamente destinato ad osservatorio.
PRIMO PIANO
Sala delle udienze:
Sala da gioco:
Sala da pranzo:
la tavola matematica (il tavolo da pranzo col sistema di risalita delle portate) ed il suo meccanismo
Camere del Re:
PRIMO PIANO
Ambienti di Maria Carolina:
Stanza turca:
Terrazzino della stanza turca:
Sala Ercolana:
Corridoio neoclassico:
Ritratto dei figli fatto dalla regina con scritto “”Immagini di mia tenerezza”
Ritratto di Ferdinando fatto dalla regina con scritto “il mio sostegno”
autoritratto della regina con scritto “Me stesso”
Gabinetto della regina:
SEMINTERRATO
La sala delle rovine:
Decorazioni pittoriche e arredi
Ma sono le magnifiche decorazioni pittoriche degli interni che destano l’ammirazione dei visitatori. Tutto è improntato al gusto per l’esotico che va dallo stile “cinesizzante”, al turco, ma anche a quello pompeiano e neoclassico.
Lo splendido ed eclettico apparato decorativo interno della residenza vide la partecipazione dei maggiori pittori palermitani del periodo e di artisti napoletani: dai famosi Giuseppe Velasco ed Elia Interguglielmi, a Vincenzo Riolo, Rosario Silvestri, Raimondo Gioia, Giuseppe Patania e Benedetto Cotardi pittore adornista di origini napoletane molto attivo a Palermo nell’ultimo trentennio del Settecento.
I meravigliosi arredi della palazzina sono di una ricchezza e di un fascino straordinario, lo stile che li connota è fantasioso ed eclettico, molti si ispirano alla maniera cinese, una moda che aveva contagiato tutta l’aristocrazia siciliana; infatti, non c’era casa patrizia dell’isola dove non si trovava almeno un angolo alla “cinese”. Altri splendidi esemplari di arredi testimoniano invece il gusto per l’antichità classica legato alle scoperte degli scavi archeologici di Ercolano e Pompei promossi dal Sovrano.
La Palazzina Cinese nel corso degli anni è stata oggetto di diversi interventi di restauro, sia strutturali, che nelle decorazioni interne ed esterne; gli ultimi sono stati completati nel 2008 ed hanno consentito di recuperare non soltanto i raffinati elementi architettonici della Casina, ma soprattutto gli splendidi elementi decorativi (tappezzerie, affreschi, pavimenti), nonché gli arredi, il mobilio, e tanti manufatti che caratterizzavano i diversi ambienti della magnifica residenza.
Curiosità sulla Palazzina Cinese:
In Italia i più importanti esempi di decorazione a cineseria furono realizzati nel Regno delle Due Sicilie, in particolare nelle città di Napoli e Palermo.
Molti rimangono stupiti dall’esotismo bizzarro di questa dimora, dai suoi colori ocra, verde malva e rosso, dagli interni agli arazzi fino alle decorazioni pittoriche delle stanze, con quelle sfumature stilistiche diverse epoche che ripercorrono due secoli di storia dell’arte siciliana ed europea.
Recentemente venticinque lampadari di cristalli scintillanti e bronzo antico, ricollocati al loro posto esatto grazie alla documentazione del tempo, gli arredi di pregio di Ferdinando IV e Maria Carolina d’Austria, sono stati restaurati restituendo splendore alla Palazzina Cinese.
Il successo di questa residenza suburbana alla cinese la ritroviamo nelle parole di Hugh Honour, storico dell’arte e scrittore inglese, che si occupò proprio del gusto per la cineserie in Europa. Hugh Honour la definì:"""l’esempio più raffinato di cineseria italiana del tardo settecento."""
(dal web)
I testi e le immagini sono stati pubblicati credendo di non violare alcun diritto acquisito, se così non fosse vi preghiamo di informarci immediatamente per la cancellazione del materiale protetto da copyright.
|
|