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"La morale del centrino" di Alberto Milazzo Empty "La morale del centrino" di Alberto Milazzo

Sab 18 Mar 2023 - 13:20
"La morale del centrino" di Alberto Milazzo HmdX6lj

L'autore

Musicista, drammaturgo, regista e scrittore, Alberto Milazzo nasce a Palermo nel 1974. Dopo la laurea in Filosofia ermeneutica, si specializza in scrittura televisiva e cinematografica vincendo la borsa di studio RAI-Script (Roma) e alla Scuola Holden (Torino); nel frattempo approfondisce la passione per la narrativa alla Harvard University e alla scuola ebraica di Milano.
Mette in scena numerosi suoi lavori in teatri nazionali (Teatro Libero di Palermo, Teatro dei Rinnovati di Siena, Caffè Procope di Torino, Teatro Eliseo di Roma, Teatro Franco Parenti di Milano, Teatro Arsenale di Milano). I suoi testi ricevono premi e segnalazioni in festival di nuova drammaturgia, come il Premio Outis, il Premio Teatro Scienza, il Premio Xavier Fabregas.
Il Maestro Gian Carlo Menotti gli commissiona un’opera sulla figura di Lucrezia Borgia, che va in scena nel 2002 col titolo di Lucrezia B. al teatro dell’Orologio di Spoleto, riscuotendo successo di pubblico e critica.
Come musicista, si specializza prima al Brass di Palermo e poi alla Civica Scuola di Jazz di Milano, diretta da Franco Cerri e Enrico Intra, e si esibisce su diversi palcoscenici fra cui il Piccolo Teatro di Milano.
È direttore creativo dell’agenzia di eventi fondata con suo marito. Ha lavorato, fra gli altri, con artisti di caratura internazionale quali Roberto Bolle, Philip Glass, Isabelle Huppert, Sir Norman Foster, Agatha Ruiz de la Prada, John Richmond.
Il suo romanzo d’esordio, Uomini e insetti, è stato pubblicato da Mondadori nel 2015.
Nel 2018 ha tradotto per SEM il saggio Queer City. A giugno 2019 è uscita, sempre per SEM, l’autofiction La morale del centrino, il cui adattamento teatrale (Aspettando Manon) – andato in scena al Teatro Massimo di Palermo e al Teatro Erba di Torino – ha ricevuto la menzione speciale al Premio di drammaturgia Carlo Annoni 2020.


il libro

La morale del centrino (SEM, 2019)

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Manon è una strabordante mamma siciliana, la cui massima più celebre suona: “L’unica felicità possibile è la media delle nostre infelicità”. Ma Manon è anche un modo di stare al mondo, un bizzarro codice etico, un esilarante manuale delle buone maniere. In fondo, Manon è un altro modo per dire una certa Sicilia.
Il confronto con una madre del genere è una lotta per la sopravvivenza. Le tappe della crescita del protagonista di questo divertentissimo libro diventano battaglie epocali per l’indipendenza, fatte di tradimenti, di rimpianti, ma anche di inciampi comici.
La modernità irrompe nel più sonnacchioso immobilismo siciliano e i risultati non sono per nulla scontati. Manon, il cui universo si ripete identico e immutabile, come le stagioni, viene messa a dura prova da figli che in nulla rispondono ai suoi ideali di madre. Il protagonista e i suoi fratelli infatti sembrano nati per contraddirla, fra divorzi, matrimoni mancati, insuccessi professionali, scelte di vita e di identità sessuale lontane dal suo orizzonte.
Manon si trincera dietro una difesa strenua di ciò che lei considera “giusto”. Salvo, alla fine, essere capace di una vera rivoluzione, per quanto domestica, che conferma la leggendaria propensione all’accoglienza e al dialogo dei siciliani.
Un libro in cui si ride molto, e con il sorriso si scende nelle pieghe di un dialogo intergenerazionale a volte difficile, ma sempre necessario.



“Il libro è una cosa: lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, ma se lo apri e leggi diventa un mondo.”

(Leonardo Sciascia)






(dal web)

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