Il clima siciliano

Il clima trinacriota è tra i più invidiati dal resto del mondo eccetto che dai siculi stessi. Infatti per loro ormai non esistono più le mezze stagioni ma solo due stagioni e mezzo: la stagione “ru friddu ri moriri”, la stagione “ru cavuru ri moriri” e la mezza stagione “ri mali vistuti”.
Ma basta che il siculo lasci il suo luogo natio per rimpiangere ed esaltare davanti agli stranieri le meravigliose temperature della sua terra. Questo perché “s’avi a lamentari sempri”!

LA STAGIONE “RU FREDDU RI MORIRI”


Generalmente questa stagione si concentra soprattutto nel mese di gennaio/febbraio e mediamente la temperatura in pianura si attesta intorno ai 5/10 gradi, mentre l’umidità volge all’infinito. In questo periodo alcune donne approfittano di tali temperature “artiche” per giustificare gli animali morti da passeggio con cui si ricoprono.
I segnali dell’arrivo di tale stagione sono:

☆ Aggigghiari ru friddu ☆

Sensazione intensa di freddo (a cui il siculo è molto sensibile visto che se ne deve difendere solo nei mesi di gennaio/febbraio) che provoca una modifica genetica nella peluria (generalmente abbondante) che ricopre l’individuo trinacriota, trasformandola in germogli di tubero e facendogli assumere la forma di uno stegosauro mestruato.

☆ Carunu aciduzzi muotti ☆

Effetto biologico dovuto a improvviso e inaspettato evento atmosferico che colpisce animali bipedi dotati di ali (detti acieddi) che fino ad una settimana prima esprimevano felicemente le loro doti canore sugli alberi. Tuttavia, quando vengono colti da un repentino cambio di stagione e da un conseguente abbassamento della temperatura, nel tentativo ormai tardivo di prendere il volo per raggiungere altri lidi più caldi, decedono, cadendo rovinosamente congelati al suolo.


LA STAGIONE “RU CAVURU RI MORIRI”


Corrisponde all’estate canonica e si caratterizza da una maggiore presenza umana piedi piedi (in giro per le strade) perché appena spunta anche un pallido sole i siculi escono come i babbaluci.
Il più evidente segnale di arrivo di tale stagione è:

☆ Staiu squarannu ru cavuru ☆

Ineluttabile evento fisico che, a causa di temperature eccessivamente tropicali, coinvolge le membra che, da solide, per effetto di fusione, si trasformano in liquide e successivamente evaporano alla ricerca di un condizionatore su cui posarsi per trovare refrigerio. L’unico rimedio contro tale evento, in mancanza di climatizzatori, è l’utilizzo di una specifica fonte di energia naturale:

☆ Arruciari ☆

Irrorare soggetto od oggetto con dosi abbondanti di liquido non sempre chiaro e non sempre lindo, utilizzando possibilmente la medesima potenza delle cascate del Niagara. A volte tale azione non ha alcuno scopo se non la mera soddisfazione di infastidire il prossimo.


LA STAGIONE “RU TEMPU RI MALI VISTUTI”


È la cosiddetta mezza stagione, dove il tempo atmosferico, tra un equinozio e un solstizio, muta al variare dell’umore di un lunatico (e viceversa). Ciò comporta che, nel giro di 24 ore, si susseguano tutte e due le stagioni, portando il siculo a vestirsi a sfoglia di cipolla, cioè da barbone con 2000 vestiti addosso, accoppiando colori e capi che mai si sarebbero voluti incontrare, e portando il carnevale per le strade della città in tempi non sospetti.
Nel passaggio tra una stagione e l’altra si può presentare un fenomeno che genera panico nel siculo più dell’arrivo di uno tsunami: u sdilluvio.

☆ U Sdilluvio ☆

Evento atmosferico vissuto dai trinacrioti come una tragedia, dal momento che essi si muovono ad energia solare. Consiste nella caduta dal cielo di cati (bacinelle) d’acqua come fossero dei gavettoni costringendo il siculo, per non bagnare i suoi preziosissimi piedi, a dotarsi di mezzi di locomozione per coprire anche brevissime distanze (un metro circa). Durante tale evento, la durata media di percorrenza da un luogo all’altro, a prescindere dalla lunghezza del tragitto, è di circa cinque ore.