La Casbah, l'anima ribelle del Rock siciliano
Gio 13 Apr 2023 - 15:58
Da una stanza in affitto a Ragusa, questa è una delle band che hanno fatto l’underground italiano (e non solo) degli anni Novanta. È il 1996. Lo scenario è quella Sicilia Barocca in cui Montalbano non aveva ancora messo piede. Ragusa Ibla è un quartiere abbandonato in cui è possibile affittare una stanza e trasformarla in sala prove, senza dare fastidio a nessuno, perché in pochi vi abitano. È qui che quattro amici si incontrano e decidono di cominciare a suonare: Giambattista Rosso, ex cantante di una band punk, gli Spakkatura; Vincent Migliorisi, chitarrista acustico, figlio della new wave e incuriosito dal folk; Stefano Meli, chitarrista elettrico e giovane smanettone di effetti e Gaetano Mangano, che lascerà la band poco dopo, grafico e testa pensante alle prime percussioni.
Non c’è un’idea precisa su quello da fare, ci sono però tanti riferimenti : gli Agricantus, i Mau Mau, gli Almamegretta, ma soprattutto i Clash, e la Manonegra. Nel corso degli anni ci saranno vari rimaneggiamenti fra i componenti del gruppo che, nel frattempo, è diventata una formazione matura musicalmente che ha trovato la sua linea stilistica in un sound unico che mette insieme punk, dub, ritmi a levare e sonorità mediorientali.
In arabo "Qasba", volgarizzato in "Casba" oppure "Kasbah", dall'etimo "Quasaba", è un fabbricato, fortezza o cittadella di una città araba. E proprio con questo nome, “La Casbah”, i quattro ragazzi siciliani fondatori del gruppo, intendono omaggiare lo slang coniato dai Clash, (Rock the) Casbah. Divenendo così ottimi interpreti dello spirito del tempo che arde non soltanto a Ragusa, ma anche in altre città italiane.
La loro idea di Casbah, probabilmente, non è la provincia siciliana nella Val di Noto in cui si, bensì il basso, o meglio: la stanza in affitto usata come sala prove in una via della silente provincia barocca, dove passavano il tempo, tra una prova e l'altra, ascoltando la radio sintonizzati sulle frequenze in AM, attraverso le quali arrivavano nitide le onde radio, le lingue e la musica della Tunisia, dell'Albania e della Libia". Altra tappa obbligatoria era la biblioteca degli Anarchici di Ragusa, colma di libri pericolosi e maledettamente affascinanti. Fu allora, in un epoca dove non esistevano i social, che il gruppo scoperse la letteratura palestinese e di getto abbracciò la causa degli shabab".
Nel 2004, con oltre 300 concerti alle spalle, pur avendo ricevuto numerose offerte discografiche e manageriali, La Casbah si scioglie: motivi personali e differenti visioni artistiche saranno le cause che in maniera decisiva determineranno la fine della band. Un silenzio durato quasi 20 anni ha contribuito ad alimentare il mito della band siciliana, grazie a migliaia di fan che sul web e da ogni parte del mondo, hanno continuato a diffondere e a condividere i brani de la Casbah.
Fino al 2019, quando Giambattista, Vincent, Stefano, Carlo e Ugo hanno deciso di riformare la band e di continuare a suonare insieme e di fare concerti aprendo così, secondo la tradizione che ha contraddistinto il gruppo durante la sua carriera iniziale, Ibla Buskers, importante e famoso festival di artisti di strada nella loro Ragusa.
DISCOGRAFIA
Qualche brano per conoscere meglio questo gruppo
(dal web)una delle primissime formazioni del gruppo
Non c’è un’idea precisa su quello da fare, ci sono però tanti riferimenti : gli Agricantus, i Mau Mau, gli Almamegretta, ma soprattutto i Clash, e la Manonegra. Nel corso degli anni ci saranno vari rimaneggiamenti fra i componenti del gruppo che, nel frattempo, è diventata una formazione matura musicalmente che ha trovato la sua linea stilistica in un sound unico che mette insieme punk, dub, ritmi a levare e sonorità mediorientali.
il manifesto che annuncia la partecipazione dei La Casbah al Primo Maggio Anarchico del 1995 a Ragusa Ibla
In arabo "Qasba", volgarizzato in "Casba" oppure "Kasbah", dall'etimo "Quasaba", è un fabbricato, fortezza o cittadella di una città araba. E proprio con questo nome, “La Casbah”, i quattro ragazzi siciliani fondatori del gruppo, intendono omaggiare lo slang coniato dai Clash, (Rock the) Casbah. Divenendo così ottimi interpreti dello spirito del tempo che arde non soltanto a Ragusa, ma anche in altre città italiane.
il gruppo in una delle ultime esibizioni prima dello scioglimento del 2004
La loro idea di Casbah, probabilmente, non è la provincia siciliana nella Val di Noto in cui si, bensì il basso, o meglio: la stanza in affitto usata come sala prove in una via della silente provincia barocca, dove passavano il tempo, tra una prova e l'altra, ascoltando la radio sintonizzati sulle frequenze in AM, attraverso le quali arrivavano nitide le onde radio, le lingue e la musica della Tunisia, dell'Albania e della Libia". Altra tappa obbligatoria era la biblioteca degli Anarchici di Ragusa, colma di libri pericolosi e maledettamente affascinanti. Fu allora, in un epoca dove non esistevano i social, che il gruppo scoperse la letteratura palestinese e di getto abbracciò la causa degli shabab".
il manifesto dell'ultimo tour del gruppo
Nel 2004, con oltre 300 concerti alle spalle, pur avendo ricevuto numerose offerte discografiche e manageriali, La Casbah si scioglie: motivi personali e differenti visioni artistiche saranno le cause che in maniera decisiva determineranno la fine della band. Un silenzio durato quasi 20 anni ha contribuito ad alimentare il mito della band siciliana, grazie a migliaia di fan che sul web e da ogni parte del mondo, hanno continuato a diffondere e a condividere i brani de la Casbah.
l'attuale formazione dei La Casbah
Fino al 2019, quando Giambattista, Vincent, Stefano, Carlo e Ugo hanno deciso di riformare la band e di continuare a suonare insieme e di fare concerti aprendo così, secondo la tradizione che ha contraddistinto il gruppo durante la sua carriera iniziale, Ibla Buskers, importante e famoso festival di artisti di strada nella loro Ragusa.
DISCOGRAFIA
La Casbah, 1999
Eliogabalo, 2019
Qualche brano per conoscere meglio questo gruppo
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