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“La fuga di Anna” di Mattia Corrente Empty “La fuga di Anna” di Mattia Corrente

Sab 20 Mag 2023 - 13:11
“La fuga di Anna” di Mattia Corrente IUbZLPo


L’autore

Mattia Corrente, classe 1987, è nato e vive in Sicilia, in un piccolo paese in provincia di Messina che si affaccia sull’incantevole panorama delle Eolie. Condivide la vita con Mimì, un adorabile bassotto narcisista e Greta, un dalmata lumacone dagli occhi languidi. Terminati gli studi liceali si è laureato in filosofia e scienze umane ma non ha mai ritirato la pergamena di laurea. Scrive per liberarsi di sé stesso e sperimentare le vite che gli mancano. Ha un debole per Calvino, Carver, Hemingway, Pavese, le poesie di Ignazio Buttitta e le storie che raccontano i pescatori di Stromboli. Ha collaborato come ghostwriter con importanti case editrici italiane.
Il suo romanzo d’esordi, La Fuga di Anna, è uscito per Sellerio Editore a febbraio 2022.


Il libro

La fuga di Anna (Sellerio, 2022)

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Anna e il vecchio Severino, la speranza di ritrovare e ricondurre a sé una moglie che è uscita di casa ed è scomparsa. Sulle sue tracce inizia un peregrinare per la Sicilia, un’indagine nel passato, un’immersione nella memoria, un esame delle proprie azioni e delle proprie scelte, dalle quali emergeranno le verità fino ad allora eluse, devastanti e impietose.
La moglie, dopo una vita intera passata accanto al marito, è uscita di casa ed è scomparsa. Trascorso un anno lui decide di lasciarsi tutto alle spalle, saluta Stromboli, l’isola in cui hanno abitato, gli oggetti consueti e le abitudini quotidiane, e si mette in viaggio alla ricerca di lei. Anna e il vecchio Severino, la speranza di ritrovarla e ricondurla a sé. Inizia così un peregrinare per la Sicilia, nei luoghi che hanno segnato la loro esistenza. Non è solo un’indagine nel passato, un’immersione nella memoria, un esame delle proprie azioni e delle proprie scelte, dalle quali emergeranno le verità fino ad allora eluse, devastanti e impietose. È anche un confronto con i fantasmi, con gli uomini e le donne che potevano essere e non sono stati, perché traditi o violati da chi avevano attorno.
In questo racconto di voci, di punti di vista e di ambiguità che emergono man mano, Anna vive non vista. Affiora nello sguardo di Severino, che sistema e riscrive il passato mentre prova a comprenderlo, assieme alla storia di una donna che malvolentieri ha obbedito agli ordini, il primo quello perentorio della madre: una femmina nasce per diventare moglie di un uomo e madre di un figlio. Questo era il suo destino, ma in prossimità della fine, compiuto il tragitto che per tutti le spettava, Anna ha guardato avanti, ha scrutato sé stessa ed è sparita nel nulla. Cercando di essere libera come voleva suo padre, che ha abbandonato la famiglia quando lei era ancora una ragazzina, rompendo un ordine e creando il caos. Perché, sembra dire il romanzo attraverso i suoi personaggi e nella scrittura di un autore che affronta a sua volta una strada rischiosa, ogni libertà contiene una violenza, ogni rinuncia una ferita che non si può rimarginare, ogni scelta che ci rende felici è causa del dolore di qualcun altro. Ma la comprensione e l’accettazione di questa verità brutale richiede l’esperienza di tutta una vita.
La fuga di Anna è «Una storia di promesse, di vite che incastrate dal destino scalciano e agognano la libertà, pure se è tardi».




“Il libro è una cosa: lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, ma se lo apri e leggi diventa un mondo.”

(Leonardo Sciascia)




(dal web)

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