Avola, fra mandorle e musei
Ven 16 Giu 2023 - 15:27
Avola, piccolo gioiello e mirabile esempio del barocco siciliano, si trova nella parte sud-orientale della Sicilia. Il suo nome richiama alla mente due dei prodotti più buoni e più celebri dell’isola e - forse - dell'intero globo terracqueo: il vino Nero d'Avola e la Mandorla Pizzuta di Avola. Quest’ultima, un po' più piccola di quelle americane, le più diffuse e utilizzate nella pasticceria industriale, ha un sapore molto intenso e una consistenza gradevolissima.
Proprio a quest'ultimo prodotto, osannato da pasticcieri e nutrizionisti (sembra un ossimoro ma è così), negli anni scorsi è stato dedicato un museo: il Museo della Mandorla di Avola e delle tradizioni agricole avolesi.
Nonostante sia nato solo un paio di anni fa, il Museo della Mandorla di Avola e delle tradizioni agricole avolesi è riuscito ad acquisire, collezionare ed esporre al proprio pubblico le migliori espressioni della tradizione territoriale e culturale della città, riscuotendo immediatamente consensi.
Luogo vocato alla produzione agricola - mai tramontata e anzi simbolo della ricchezza della comunità -, per mantenere viva la memoria storica e offrire ai sempre più numerosi turisti e viaggiatori una conoscenza approfondita di un prodotto unico al mondo, il direttore del Consorzio di Tutela della Mandorla di Avola, affiancato dall'amministrazione comunale, hanno pensato fosse necessario istituire un museo che raccontasse il fondamentale "da dove veniamo?”
Il museo, che fa parte del network Tesori d'Italia, è ospitato da un'antica masseria di fine '800. L'allestimento è un percorso culturale che accompagna in un tour alla scoperta delle radici agricole ed enogastronomiche del territorio siciliano.
Il campo espositivo
La prima tappa del tour è il campo espositivo, che presenta le piante da frutto tipiche di questa parte della Sicilia. Limoni, filari di Nero d'Avola, canna da zucchero e gli alberi di Pizzuta, Fascionello e Romana mostrano in concreto quali sono le produzioni che hanno reso la città di Avola all'avanguardia nella coltivazione e nella trasformazione agricola.
La sala del Palmeto e del Frantoio
Poi si prosegue all'interno della sala del Palmento e del Frantoio, che permette al visitatore di osservare gli ambienti della produzione del vino e dell'olio.
All'interno è situata la collezione permanente, formata da attrezzi e macchinari utilizzati per la lavorazione dei prodotti tipici avolesi, con particolare riferimento alla mandorla, in grado di attirare la curiosità e il desiderio di conoscenza di grandi e piccoli visitatori. Il tutto viene spiegato da "Amanda", una guida virtuale che illustra anche le numerose proprietà salutistiche della mandorla.
Nel suo insieme la collezione comprende oltre 260 pezzi storici, a cui si aggiunge il materiale fotografico che è stato fornito dalla Pro Loco e accuratamente disposto a decorazione delle pareti.
Una parte della sala è stata adibita a cooking demo, che consente, a richiesta, una degustazione per far conoscere ai visitatori i caratteristici prodotti legati alla mandorla, come il latte di mandorla, i biscotti, i confetti, oltre ovviamente alla mandorla di Avola.
Fra la moltitudine di dolci a base di queste particolari mandorle, ve n’è uno che, un tempo prodotto nei conventi del circondario dalle monache, ancora oggi rientra fra i dolci tipici locali: i “facciuna” o “facciuni di Santa Chiara”, realizzati con mandorla tostata, zucchero, farina, cannella, chiodi di garofano, mandorla pelata, aroma di limone, vaniglia, glassa reale bianca, rosa o cioccolato.
(dal web)Proprio a quest'ultimo prodotto, osannato da pasticcieri e nutrizionisti (sembra un ossimoro ma è così), negli anni scorsi è stato dedicato un museo: il Museo della Mandorla di Avola e delle tradizioni agricole avolesi.
Nonostante sia nato solo un paio di anni fa, il Museo della Mandorla di Avola e delle tradizioni agricole avolesi è riuscito ad acquisire, collezionare ed esporre al proprio pubblico le migliori espressioni della tradizione territoriale e culturale della città, riscuotendo immediatamente consensi.
Luogo vocato alla produzione agricola - mai tramontata e anzi simbolo della ricchezza della comunità -, per mantenere viva la memoria storica e offrire ai sempre più numerosi turisti e viaggiatori una conoscenza approfondita di un prodotto unico al mondo, il direttore del Consorzio di Tutela della Mandorla di Avola, affiancato dall'amministrazione comunale, hanno pensato fosse necessario istituire un museo che raccontasse il fondamentale "da dove veniamo?”
Il museo, che fa parte del network Tesori d'Italia, è ospitato da un'antica masseria di fine '800. L'allestimento è un percorso culturale che accompagna in un tour alla scoperta delle radici agricole ed enogastronomiche del territorio siciliano.
Il campo espositivo
La prima tappa del tour è il campo espositivo, che presenta le piante da frutto tipiche di questa parte della Sicilia. Limoni, filari di Nero d'Avola, canna da zucchero e gli alberi di Pizzuta, Fascionello e Romana mostrano in concreto quali sono le produzioni che hanno reso la città di Avola all'avanguardia nella coltivazione e nella trasformazione agricola.
La sala del Palmeto e del Frantoio
Poi si prosegue all'interno della sala del Palmento e del Frantoio, che permette al visitatore di osservare gli ambienti della produzione del vino e dell'olio.
All'interno è situata la collezione permanente, formata da attrezzi e macchinari utilizzati per la lavorazione dei prodotti tipici avolesi, con particolare riferimento alla mandorla, in grado di attirare la curiosità e il desiderio di conoscenza di grandi e piccoli visitatori. Il tutto viene spiegato da "Amanda", una guida virtuale che illustra anche le numerose proprietà salutistiche della mandorla.
Nel suo insieme la collezione comprende oltre 260 pezzi storici, a cui si aggiunge il materiale fotografico che è stato fornito dalla Pro Loco e accuratamente disposto a decorazione delle pareti.
Una parte della sala è stata adibita a cooking demo, che consente, a richiesta, una degustazione per far conoscere ai visitatori i caratteristici prodotti legati alla mandorla, come il latte di mandorla, i biscotti, i confetti, oltre ovviamente alla mandorla di Avola.
Fra la moltitudine di dolci a base di queste particolari mandorle, ve n’è uno che, un tempo prodotto nei conventi del circondario dalle monache, ancora oggi rientra fra i dolci tipici locali: i “facciuna” o “facciuni di Santa Chiara”, realizzati con mandorla tostata, zucchero, farina, cannella, chiodi di garofano, mandorla pelata, aroma di limone, vaniglia, glassa reale bianca, rosa o cioccolato.
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