Umberto Domina, l’autore che andrebbe rivalutato anche nelle scuole

Nato "senza impegno" a Palermo (come egli stesso dice nel suo libro “Contiene frutta secca”) nel 1921, Umberto Domina visse fino agli anni della prima giovinezza ad Enna, città alla quale rimase profondamente legato per tutta la sua esistenza. Nel 1950 si trasferisce a Milano, dove, sposato e con due figli, si occupa di pubblicità.
Umorista dal 1943 (fu definito da Enzo Biagi “scrittore dell’humour inglese"), quando pubblica il suo primo disegno, pagato 5 lire, sullo Scirocco diretto da Massimo Simili, continua a essere un fine umorista pur pubblicando pochi libri. I primi sono "La pubblicità è la mina del commercio" (curiosa raccolta di refusi tipografici), "Contiene frutta secca" (sull'emigrazione interna italiana: un abitante del Sud che aspira al Nord e uno del Nord che è aspirato al Sud) e "La moglie che ha sbagliato cugino".
Era un siciliano, laureato a Torino, lavorava a Milano in un’azienda olandese e aveva il culto dell’Inghilterra, queste cose se si mettono insieme viene fuori uno strano siciliano: una persona molto colta e anche molto attenta a quello che aveva intorno, sempre con questa capacità di cogliere l’incongruenza, l’aspetto irreale, atipico. Una persona civilissima, di grande rispetto per gli altri, anche se ogni tanto un grano di follia veniva fuori: spesso uscendo di casa incontrava il portinaio e gli diceva «Buona pera!» e dentro di sé si chiedeva «chissà se ha capito buona pera e pensa di aver capito male lui o che mi sono espresso male io». Una cosa impensabile per una persona che era un dirigente della Philips, responsabile dell’ufficio pubblicità, che ricopriva dunque un ruolo di notevole rilievo a livello internazionale. Uno strano personaggio con le radici in Sicilia, ma i rami a Torino e a Milano che amava molto, in cui si sentiva come a casa e inoltre un grande amore anche per Bordighera, altra città che lo faceva sentire bene. Tuttavia, serbava nel cuore una profonda nostalgia per la Sicilia, che trapela anche dalle pagine dei suoi libri, soprattutto per Enna in cui ha trascorso la sua infanzia e prima giovinezza.
In occasione della consegna del “Premio Euno” conferitogli nel 1998 dal Kiwanis Club di Enna, così si espresse: «Sono felice e sono felice di esserlo…e questo, che può sembrare un gioco di parole, esprime il sentimento che provo nel ricevere il Premio Euno di cui sono veramente orgoglioso».
Alla sua morte, avvenuta a Milano nel 2006, nei necrologi di Repubblica e del Corriere della Sera, Umberto Domina viene ricordato come una persona schiva, che tendeva a isolarsi, a rimanere nell’ombra. Chi lo ha conosciuto bene e gli era amico, come lo scrittore Guido Clericetti, sostiene che in realtà non era una persona schiva, piuttosto una persona estremamente discreta e molto educata, cosa che nella società di oggi non è così comune. Quindi può essere che risulti come uno che non c’è, ma solo perché non era uno sbruffone, non era uno che esagera o fa di tutto per farsi notare. Una persona molto riservata, ma nonostante questo molto attenta, molto presente.



Fra i più brillanti scrittori e autori umoristi italiani del Novecento, continua a vivere con il premio nazionale di letteratura umoristica a lui dedicato dal Rotary Club di Enna.
Il premio, intitolato all’ironico ed attento osservatore del costume sociale, giunge quest’anno alla sua VII Edizione.

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