"La sperta e la babba" di Giovanna Di Marco
Dom 2 Lug 2023 - 10:48
L'autore
Giovanna Di Marco, palermitana, docente di Lettere e storica dell’arte, ha collaborato per anni con associazioni per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. È autrice di diversi articoli su temi di critica e letteratura artistica su riviste scientifiche e della rubrica di approfondimento culturale Come se fosse Antani sul quotidiano online “ilSicilia.it”. Sono usciti suoi racconti su diverse riviste letterarie. Per “Morel, voci dall’isola” cura la rubrica Nuvole, dedicata alla letteratura ecfrastica.
il libro
Dicono gli atlanti che la Sicilia è un’isola e sarà vero, gli atlanti sono libri d’onore. Si avrebbe però voglia di dubitarne, quando si pensa che al concetto di isola corrisponde solitamente un grumo compatto di razza e costumi, mentre qui tutto è dispari, mischiato, cangiante, come nel più ibrido dei continenti.
Inizia così un noto libro di Gesualdo Bufalino, “Cento Sicilie”. E continuando, fra le tante contraddizioni, osserva: Vi è una Sicilia “babba”, cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia “sperta”, cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode.
Questo libro, ibrido fin nella struttura, con due storie e due lingue, due ritmi e due donne, indaga due di Cento Sicilie e facendolo, nell’incanto del racconto, ci mostra le infinite stratificazioni di una terra e del suo popolo. Ci mostra le cento irraggiungibili Sicilie e molte altre ancora.
Un libro, due storie parallele che non comunicano tra loro, due registri linguistici, due ritmi diversi, due periodi storici (la fine dell’‘800 e l’inizio degli ’80 del secolo scorso), un tempo che non esiste più, un mondo che ormai è profondamente mutato.
Giovanna Di Marco, palermitana, docente di Lettere e storica dell’arte, ha collaborato per anni con associazioni per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. È autrice di diversi articoli su temi di critica e letteratura artistica su riviste scientifiche e della rubrica di approfondimento culturale Come se fosse Antani sul quotidiano online “ilSicilia.it”. Sono usciti suoi racconti su diverse riviste letterarie. Per “Morel, voci dall’isola” cura la rubrica Nuvole, dedicata alla letteratura ecfrastica.
il libro
La sperta e la babba (Caffèorchidea, 2023)
Dicono gli atlanti che la Sicilia è un’isola e sarà vero, gli atlanti sono libri d’onore. Si avrebbe però voglia di dubitarne, quando si pensa che al concetto di isola corrisponde solitamente un grumo compatto di razza e costumi, mentre qui tutto è dispari, mischiato, cangiante, come nel più ibrido dei continenti.
Inizia così un noto libro di Gesualdo Bufalino, “Cento Sicilie”. E continuando, fra le tante contraddizioni, osserva: Vi è una Sicilia “babba”, cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia “sperta”, cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode.
Questo libro, ibrido fin nella struttura, con due storie e due lingue, due ritmi e due donne, indaga due di Cento Sicilie e facendolo, nell’incanto del racconto, ci mostra le infinite stratificazioni di una terra e del suo popolo. Ci mostra le cento irraggiungibili Sicilie e molte altre ancora.
Un libro, due storie parallele che non comunicano tra loro, due registri linguistici, due ritmi diversi, due periodi storici (la fine dell’‘800 e l’inizio degli ’80 del secolo scorso), un tempo che non esiste più, un mondo che ormai è profondamente mutato.
“Il libro è una cosa: lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, ma se lo apri e leggi diventa un mondo.”
(Leonardo Sciascia)
(dal web)
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Et si omnes, ego non
A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio
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