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Il dolce conteso: "u sfogghiu polizzanu" Empty Il dolce conteso: "u sfogghiu polizzanu"

Ven 8 Dic 2023 - 12:13

Il dolce conteso: "u sfogghiu polizzanu" Z0IBJOa

Lo Sfoglio di Polizzi Generosa è il dolce meno noto della rinomata pasticceria siciliana ed è davvero un dolce siciliano molto particolare.
La storia dello sfògghiu risale al XIV-XV secolo, quando le monache del Monastero di Santa Margherita, fondato dalla Regina Elisabetta d’Aragona, decisero di preparare un dolce in occasione della festa di San Benedetto e della venuta a Polizzi del conte Ruggero. Essendo estate, la ricotta era sierosa e di cattivo sapore, quindi decisero di farcire il dolce con la tenera tuma di pecora, poiché come spesso nella dolceria siciliana, i formaggi freschi vengono abbinati con zucchero, miele e altri ingredienti aromatici; basti pensare a cannoli o cassatelle. Nasce così lo Sfoglio, tramandato negli anni dalle famiglie polizzane, in particolare a casa, nei periodi invernali, da Natale a Pasqua, essendo un dolce molto calorico, o durante la Sagra dello Sfoglio, ogni prima domenica di settembre. Oggi quasi ogni paese madonita ha una sua declinazione differente di questo dolce, ma è innegabile che l’ispirazione provenga dall'antica ricetta di Polizzi Generosa.

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Lo Sfoglio di Polizzi Generosa è una specialità inserita nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Siciliana. I pasticceri, per proteggere questa particolare ricetta, hanno anche istituito il Consorzio per la tutela a e la valorizzazione dello Sfoglio.
Ma lo sfoglio ha dato origine anche ad una controversia legale, nota come la "guerra dello Sfoglio", i cui contendenti sono i comuni di Polizzi Generosa e quello di Petralia Soprana che rivendicano ognuno la paternità del dolce sconosciuto a molti ma fortemente conteso.
Polizzi Generosa rivendica la paternità del dolce perché "insito nella tradizione, storia e cultura della città organizzando dal 1994 il comune di Polizzi, nel periodo estivo, organizza la sagra dello sfoglio" Petralia a sua volta lo annovera fra i suoi dolci della tradizione in quando una volta uscito dal monastero sia stato riprodotto anche lì. Quotidianamente dovunque vi sia uno sfoglio esposto è possibile imbattersi in abitanti di Petralia o Polizzi disquisire sull'origine di questo dolce, prodotto, per la gioia dei più golosi, in maniera eccellente in tutta l'aera delle Madonie.

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Ma lasciamo ai madoniti la contestazione e proviamo a gustarci questo ottimo dolce seguendone la ricetta:

Ingredienti per la pasta frolla:

400 grammi di farina
200 grammi di burro
200 grammi di zucchero
4 tuorli d’uovo
3 cucchiai di marsala
scorza di un limone grattugiata
un pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno:

400 grammi di tuma grattugiata
200 grammi di zucchero
25 grammi di cannella in polvere
200 cioccolato fondente
100 grammi di zuccata tagliata a piccoli cubetti
2 albumi montati a neve
zucchero a velo

Procedimento:

Preparare la pasta frolla amalgamando bene gli ingredienti, senza lavorare troppo la pasta in modo che il burro non la renda troppo morbida.
Una volta ottenuto l’impasto, formare una palla, avvolgerla in un panno o nella pellicola e riporla per 15 – 20 minuti in frigo.
Intanto grattugiare la tuma di pecora fresca, unirvi gli albumi con lo zucchero montati a neve, la cannella, il cioccolato fondente a pezzetti, la zuccata e amalgamare bene tutti gli ingredienti.
Spianare la pasta frolla, in modo da ottenere due dischi. Il primo, più grande, servirà per foderare la teglia e i bordi, il secondo per ricoprire.
Adagiare la pasta frolla, con la carta da forno, sulla teglia, versarvi il ripieno preparato in precedenza e ricoprire con la rimanete pasta frolla, curando di saldarla bene con quella dei bordi, e mettere in forno preriscaldato a 180° per 40 – 50 minuti. Passato il tempo di cottura sfornare e spolverare a piacere con zucchero a velo.
Lo Sfoglio si può mangiare anche freddo, ottimo in accompagnamento ad un calice di Moscato di Pantelleria, ma attenzione a non conservarlo mai in frigorifero!



“Nun c’è megghiu sarsa di la fami”

(Proverbio siciliano)




(dal web)



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Et si omnes, ego non
A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio
La dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli
Stupidi si nasce, ma ridicoli ci si diventa
Wenn meine Großmutter Räder hätte, wäre sie ein Fahrrad

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