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La leggenda di Donna Villa, la Circe siciliana Empty La leggenda di Donna Villa, la Circe siciliana

Lun 5 Dic 2022 - 17:12

La leggenda di Donna Villa, la Circe siciliana

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Tra gli ormeggi di Oliveri e la cala di Mannello, oltre la rocca di Tindari fino alla marina di Patti, qualche anziano pescatore ricorda ancora la leggenda di Donna Villa.

Gli anziani raccontano che sul costone del promontorio di Tindari viveva in tempi antichissimi Donna Villa, una maga (“maiara“) brutta e deforme, ma capace di trasformarsi in una donna dalle sembianze celestiali e dal corpo così perfetto e armonioso che nessuno poteva resistere alla voglia di avvicinarlo e, se possibile, accarezzarlo. La donna viveva da sola e in assoluta riservatezza. La sua abitazione era una grotta scavata nel costone roccioso.
Avvicinarsi alla donna non era facile: da terra la grotta era di difficile accesso mentre dal mare bisognava scalare una parete quasi verticale. Non a caso, però, il sito era così protetto. Si narra che, dopo una delusione amorosa, la maga avesse deciso di vendicarsi degli uomini. Era proprio la donna che sceglieva gli uomini dai quali farsi avvicinare ed amare e per farlo usava lo stesso sistema di Circe. Gli uomini attirati nella grotta venivano soggiogati a tal punto che perdevano la ragione. Molto spesso, poche ore d’amore costavano ai malcapitati tutte le loro fortune e la vita. Donna Villa, infatti, uccideva le sue vittime, dopo averne fatto l’uso che voleva,facendoli precipitare in un pozzo all'interno di un'altra grotta. Inoltre, divorava i corpi degli uomini che si innamoravano di lei e tappezzava le pareti della grotta con le ossa spolpate delle sue "prede", quasi come se volesse comporre un'opera d'arte in ricordo di ognuno di loro.
Quando il suo canto non riusciva ad ammaliare l’ignaro navigante, Donna Villa si sfogava infilando le proprie dita nelle pareti rocciose della grotta, lasciandovi l’impronta delle sue unghie.

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La grotta di Donnavilla è una cavità naturale. Vi si accede da un piccolo erto sentiero, ma raggiungerla non è semplicissimo e si consiglia la visita con una guida.

L'interno si articola su due differenti livelli separati da un pavimento in amalgama di roccia e frammenti fossili di ossa d'animali. Le pareti appaiono diffusamente bucherellate da tanti piccoli e irregolari fori, segno delle colonie di litodomi del pleistocene, epoca in cui quelle rocce erano ancora sommerse dal mare, gli stessi che la leggenda vuole invece provocati dalle violenti ditate della folle Donna Villa6. Spingendosi con difficoltà attraverso un angusto cunicolo dai variegati frammenti stalagmitici si giunge ad una seconda grotta di più modeste proporzioni e in successione ad una terza ancora più piccola che mostra al centro un pozzetto profondo alcuni metri e sparsi ai lati antichi frammenti di corde e di legno come gradini di improvvisate scalette forse da qualcuno portate per la ricerca del tesoro incantato.

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Il luogo è da mozzare il fiato. Una volta giunti davanti alla Grotta di Donna Villa è possibile vedere tutte le Isole Eolie e distinguere la punta di Milazzo e Capo Calavà.



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Fonti: balarm.it, medsinaierieoggi.it, pantravelsolution.com, eccellenzemeridionali.it, siciliafan.it

Fotografie: web

Filmato YouTube di 0t4con
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