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mamar
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La Sicilia che scrive: Tea Ranno - Terramarina Empty La Sicilia che scrive: Tea Ranno - Terramarina

Mer 14 Dic 2022 - 21:43
L'autore

Trovate la biografia dell'autrice in L'amurusanza


Il libro

La Sicilia che scrive: Tea Ranno - Terramarina YrmA8Q6

A Terramarina vado abitando quando non sono sveglia e neppure dormo.

È la sera della vigilia di Natale e Agata, che in paese tutti chiamano la Tabbacchera, guarda il suo borgo dall'alto: è un pugno di case arroccate sul mare che lei da qualche tempo s'è presa il compito di guidare, sovvertendo piano piano il sistema di connivenze che l'ha governato per decenni e inventandosi una piccola rivoluzione a colpi di poesia e legalità. Ma stasera sul cuore della sindaca è scesa una coltre nera di tristezza e "Lassitimi sula!" ha risposto agli inviti calorosi di quella cricca di amici che è ormai diventata la sua famiglia: è il suo quarto Natale senza il marito Costanzo, che oggi le manca più che mai. E, anche se fatica ad ammetterlo, non è il solo a mancarle: c'è infatti un certo maresciallo di Torino che, da quando ha lasciato la Sicilia, si è fatto largo tra i suoi pensieri. A irrompere nella vigilia solitaria di Agata è Don Bruno, il parroco del paese, con un fagotto inzaccherato tra le braccia: è una creatura che avrà sì e no qualche ora, che ha trovato abbandonata al freddo, a un angolo di strada. Sola, livida e affamata, ma urlante e viva. Dall'istante in cui Luce – come verrà battezzata dal gruppo di amici che subito si stringe attorno alla bimba, chi per visitarla, chi per allattarla, vestirla, ninnarla – entra in casa Tabbacchera, il dolore di Agata si cambia in gioia e il Natale di Toni e Violante, del dottor Grimaldi, di Sarino, di Lisabetta e di tutta quella stramba e generosa famiglia si trasforma in una giostra. Di risate, lacrime, amurusanze, tavole imbandite, ritorni, partenze e sorprese, ma anche di paure e dubbi: chi è la donna che è stata capace di abbandonare ai cani il sangue del suo sangue? Starà bene o le sarà successo qualcosa? Cosa fare di quella picciridda che ha già conquistato i cuori di almeno sette madri e cinque padri? Tea Ranno torna a percorrere i territori fiabeschi e solari dell'Amurusanza con il suo stile che fonde dialetto siculo e poesia e si lascia contaminare dal realismo magico sudamericano. Il risultato è una narrazione corale ipnotica, un moderno presepe fatto di personaggi vitali e incandescenti, una generosa parabola di accoglienza e solidarietà.
Commento

E' il seguito di "L'amurusanza", quindi si ritrovano tutti i personaggi già conosciuti nel primo libro. L'atmosfera è sempre quella, solidale, di amicizia e vagamente magica. E' la notte di Natale, nevica e nel paese della tabacchera arriva una ragazza con una neonata. Il gruppo di amici, tutti riuniti per festeggiare, l'accolgono e le danno un rifugio e tanta solidarietà ed aiuto. Ma questa ragazza è stata accusata di qualcosa che non ha commesso ed è ricercata addirittura per terrorismo. Saranno avventure e peripezie, ci saranno grandi difficoltà, fantasmi perfidi che cercheranno in tutti i modi a rovinare la tabacchera, oggi sindaca, e tutto il suo entourage. Ci saranno anche problemi con il Maresciallo Locatelli, il continentale innamorato di Agata, combattuto fra la fiducia in Agata e la dedizione al proprio lavoro e alla legge. Ma, alla fine, con amurusanza, gentilezza e poesia, si arriverà al bandolo dell'intricata matassa. Una bellissima favola di buoni sentimenti, una lettura che fa bene allo spirito.
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