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Dal ponte Primosole alla foce del Simeto
Lun 26 Dic 2022 - 19:03
Dal ponte Primosole alla foce del Simeto
alla scoperta di un raro ambiente umido
La Riserva naturale Oasi del Simeto é una riserva naturale orientata della Sicilia di circa 2000 ettari, istituita nel 1984.
Territorio - Ô situata alla foce del fiume Simeto, da cui prende nome, nella piana di Catania, sulla costa della Plaia che dá sul mare Ionio. L'area comprende anche la zona della foce del fiume Gornalunga.
Storia - L'oasi é sorta grazie a Wendy Hennessy Mazza e la LIPU che nel 1975 hanno fatto in modo di creare un'oasi di protezione faunistica. Nel 1984 é diventata riserva regionale.
Flora - La vegetazione del tratto finale del fiume é essenzialmente costituita da canne di palude e cespugli di tamerici e salicornieti tra i quali trovano riparo una grande varietá e quantitá di volatili. Lungo le dune che fiancheggiano i litorali sabbiosi cresce una vegetazione composta da Violaciocca selvatica, Salsola, Santolina, Poligono marittimo, Ravastrello marittimo, giunchi da stuoia, lische a foglie strette, Tamerici, Giunchi pungenti, acuti e meridionali, salici comuni e pedicellati, la Suaeda marittima, l'Atriplice portulacoide e il Limonio comune. La sponda destra del fiume Simeto presenta boschetti di pini ed eucalipti fino alla zona del lago Gornalunga.
Fauna - L'Oasi del Simeto é una zona umida estremamente importante perchè rappresenta una delle tappe fisse delle rotte di tante specie di uccelli migratori. Un tempo era una estesissima palude che venne drenata e prosciugata nell'immediato dopoguerra per la presenza della malaria. Nonostante l'importanza di ció, ne é sopravvenuto un grande danno ecologico che ha portato alla scomparsa di numerosissime specie animali principalmente avicole e il mutamento delle rotte migratorie di altre. Oggi comincia a vedersi qualche segno di ripresa. Nei periodi migratori, nelle pozze di acqua salmastra si incontrano piccoli uccelli come il combattente, la pettegola, il cavaliere d'Italia; nelle zone dei laghi Gornalunga e Salatelle si possono incontrare l'airone, l'oca selvatica, l'anatra, la pavoncella, il piviere. Durante il periodo invernale si vedono svernare migliaia di uccelli acquatici che trovano l'ambiente e il clima adatto, come le folaghe, i cormorani e gli aironi. Non é raro il veder volteggiare il falco di palude e il falco pescatore.
Il percorso
Lunghezza: km 3,39
Tempi: 45'
Difficoltà: facile
Giunti sotto il ponte Primosole si lascia, sulla sinistra, la stradina asfaltata che procede per altri 1800 metri circa fino al residence posto a poche centinaia di metri dalla foce del Simeto, e si sale, per pochi gradini bordati da una staccionata, sull'argine artificiale che costeggia la riva sinistra del fiume. Qui si snoda una piacevole pista con il fondo in ghiaia che, oltre a prestarsi per gradevoli passeggiate a piedi, anche con piccoli al seguito, spesso viene utilizzata dagli amanti della mountain bike per rilassanti pedalate.
La posizione rialzata dell'argine consente di godere, lungo il cammino, di ampie panoramiche che si aprono verso ogni direzione. Sulla destra il fiume, inizialmente nascosto dalla folta vegetazione formata, principalmente, da cannuccia di palude, tamerice e olivastro; sulla sinistra vasti campi coltivati e sullo sfondo l'imponente mole dell'Etna costellato, lungo le pendici, da numerosi centri abitati.
Man mano che ci si allontana dalla SS 114, il continuo e fastidioso frastuono prodotto dal traffico che interessa l'arteria stradale si affievolisce ed il cammino viene addolcito dai ben più gradevoli suoni della natura. Se si giunge nella riserva nelle prime ore del giorno o prima del tramonto, si ha modo di ascoltare piacevoli sinfonie di suoni prodotti dai numerosi uccelli che abitano tra la fitta vegetazione. L'area, infatti, riveste notevole interesse per la varietà dell'avifauna che ospita. Tra le acque del fiume e la vegetazione palustre non sarà difficile scorgere esemplari di specie stanziali come il tarabusino, la gallinella d'acqua, la folaga, o specie migratorie, che è possibile ammirare durante il passo primaverile e autunnale, come l'airone bianco, l'airone cinerino, il chiurlo, il mignattaio, la volpoca, la garzetta, la nitticora, la spatola. Questi sono solo alcune delle tante specie dell'avifauna presenti. Con un pizzico di fortuna è possibile osservare anche l'usignolo di fiume, il fratino, l'occhiocotto, la capinera, la cinciallegra, il cardellino, il saltimpalo, e poi il falco di palude, il gheppio e il gufo di palude.
Negli ultimi anni è stato reintrodotto, dopo che negli anni Cinquanta si era estinto in tutta la Sicilia, il pollo sultano, un elegante volatile dalle piume di un bel blu iridescente e dal becco rosso corallo. Dopo poco più di un decennio l'uccello è divenuto stanziale nell'area della riserva e in via di diffusione in altre aree della Sicilia, lasciando ben sperare per il futuro.
Procedendo lungo l'argine, che costeggia, sulla sinistra, la strada che porta al residence, si attraversano tratti della pista bordati dall'alta cannuccia palustre o dall'olivastro, quindi si incontra un sentiero che, snodandosi tra olivastri, raggiunge in breve la riva del fiume, protetta dalla cannuccia di palude, dove, avendo molta pazienza, sarà possibile osservare qualche germano reale, svasso minore, folaga e tanti altri uccelli.
Un'ulteriore possibilità per raggiungere la riva del fiume viene offerta da un viottolo che si incontra alcune centinai di metri dopo, procedendo lungo la pista.
Ancora pochi minuti di cammino e, raggiunta la fine dell'argine artificiale, si scende sulla spiaggia. Sulla sinistra, nella parte retrodunale, si estende un piccolo ambiente palustre dove non è raro avvistare, stagione permettendo, la biscia dal collare, la tartaruga palustre, la raganella e molti altri animali legati a questo tipo di ambienti.
Piacevole, a questo punto, una passeggiata lunga la spiaggia dove l'attenzione viene spesso catturata dalla presenza di una moltitudine di conchiglie. Molto difficile, invece, scorgere telline della famosa e pregiata ambra del Simeto, divenuta ormai molto rara.
Fonte: aspassoperlasicilia, etnanatura.it
Fotografie: etnanatura.it
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