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Il lago Rubino
Lun 30 Gen 2023 - 17:54
Lago Rubino
I territori di Vita, Calatafimi e Salemi (con la frazione di Ulmi) hanno in comune un luogo interessante e dalla rilevanza economica importante. Quale? La presenza del Lago Rubino. È possibile raggiungerlo da due versanti e ognuno regala scorci panoramici non indifferenti.
Per chi proviene dalla cittadina di Salemi, si attraversa la piccola frazione di Ulmi superando le campagne salemitane. Dall’altro versante, percorrendo le statali che provengono da Calatafimi e Fulgatore, il percorso è accompagnato da alcuni rilievi. Il lago si trova “quasi” all’inizio dell’itinerario che sale verso la cima di Montagna Grande.
Tra i veri motivi della costruzione, senza ombra di dubbio, la possibilità di irrigare i campi agricoli. Gli ambienti circostanti sono costituiti prevalentemente da vigneti e colture ortive e nei periodi di mancanza idrica, il bacino risulta essere l’unica fonte da cui attingere acqua.
Oltre all’importanza economica, subentrano gli studi di potamologia. Infatti, è stato deciso di costruire una struttura allo scopo di creare uno sbarramento del fiume Birgi. Quest’ultimo nasce nel territorio di Buseto Palizzolo col nome “Fittasi” e attraversa alcuni territori. Nel suo corso verso valle riceve il torrente della Cuddia come affluente di sinistra. Viste le ingenti capacità, la decisione di progettare questo serbatoio di notevoli proporzioni. Il fiume continua la sua corsa e si sviluppa per circa 40 km.
Il nome Rubino è una gentile concessione nonché un ricordo vivo verso un uomo di spessore del territorio: Domenico Rubino. È stato un maestro di diritto dell’ateneo romano e consulente di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno. Nonostante la sua lontananza, non dimenticò le origini e il forte legame con la sua terra.
Per gli appassionati di trekking e delle lunghe passeggiate, è possibile percorrere la zona perimetrale del lago. Un circuito di circa 6 km che attraversa ogni angolo del luogo e trasmette forti sensazioni. Non possono mancare le immagini da cartolina con la montagna che sovrasta il lago e per un attimo ricorda i “classici” ambienti alpini.
Per chi proviene dalla cittadina di Salemi, si attraversa la piccola frazione di Ulmi superando le campagne salemitane. Dall’altro versante, percorrendo le statali che provengono da Calatafimi e Fulgatore, il percorso è accompagnato da alcuni rilievi. Il lago si trova “quasi” all’inizio dell’itinerario che sale verso la cima di Montagna Grande.
Tra i veri motivi della costruzione, senza ombra di dubbio, la possibilità di irrigare i campi agricoli. Gli ambienti circostanti sono costituiti prevalentemente da vigneti e colture ortive e nei periodi di mancanza idrica, il bacino risulta essere l’unica fonte da cui attingere acqua.
Oltre all’importanza economica, subentrano gli studi di potamologia. Infatti, è stato deciso di costruire una struttura allo scopo di creare uno sbarramento del fiume Birgi. Quest’ultimo nasce nel territorio di Buseto Palizzolo col nome “Fittasi” e attraversa alcuni territori. Nel suo corso verso valle riceve il torrente della Cuddia come affluente di sinistra. Viste le ingenti capacità, la decisione di progettare questo serbatoio di notevoli proporzioni. Il fiume continua la sua corsa e si sviluppa per circa 40 km.
Il nome Rubino è una gentile concessione nonché un ricordo vivo verso un uomo di spessore del territorio: Domenico Rubino. È stato un maestro di diritto dell’ateneo romano e consulente di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno. Nonostante la sua lontananza, non dimenticò le origini e il forte legame con la sua terra.
Per gli appassionati di trekking e delle lunghe passeggiate, è possibile percorrere la zona perimetrale del lago. Un circuito di circa 6 km che attraversa ogni angolo del luogo e trasmette forti sensazioni. Non possono mancare le immagini da cartolina con la montagna che sovrasta il lago e per un attimo ricorda i “classici” ambienti alpini.
Escursione lago Rubino - Montagna Grande
Scheda Tecnica:
Dislivello: m 510,
Lunghezza del percorso: km 8 circa;
Tempo di cammino: circa 2 ore;
Natura del percorso: sterrata e sentiero.
Difficoltà: facile, un omino;
Equipaggiamento: scarponi da montagna, indumenti caldi di scorta dello zaino. Pranzo al sacco. Consigliato un binocolo e lenti “contafili” per il birdwatching ed altre osservazioni naturalistiche.
Passeggiata inizialmente a bordo del lago con i binocoli per osservare avifauna eventualmente presente, quindi salita a Montagna grande di Salemi per comode sterrate e sentieri.
La Montagna Grande è un’ampia collina arrotondata e alta 751 metri, che si eleva di circa cinquecento metri rispetto al territorio circostante. E’ costituita da rocce calcaree del Mesozoico che rappresentano un lungo intervallo di tempo geologico dal Triassico al Cretacico. Intorno affiorano invece rocce più recenti: argille e arenarie del Miocene. Poco più a nord-est è il mitico Monte Barbaro (m 431) in cima al quale sono i ruderi della città elima di Segesta (secondo Fazello) ed il bel teatro ellenistico.
Ai piedi di montagna grande, ad occidente, è il Lago Rubino, invaso artificiale ottenuto con la costruzione di una diga sulle “Marne di San Cipirrello” del Tortoniano. Il lago è luogo di sosta di uccelli svernanti e migratori.
Durante il cammino si incontrano un baglio (in architettura) da valorizzare e approfondire, con un’antica fontana, una croce, un monumento dedicato a Domenico Rubino, la folta rappresentanza faunistica e la vegetazione a macchia mediterranea. Zone inesplorate e ricche di fascino che meritano il giusto riconoscimento.
Dislivello: m 510,
Lunghezza del percorso: km 8 circa;
Tempo di cammino: circa 2 ore;
Natura del percorso: sterrata e sentiero.
Difficoltà: facile, un omino;
Equipaggiamento: scarponi da montagna, indumenti caldi di scorta dello zaino. Pranzo al sacco. Consigliato un binocolo e lenti “contafili” per il birdwatching ed altre osservazioni naturalistiche.
Passeggiata inizialmente a bordo del lago con i binocoli per osservare avifauna eventualmente presente, quindi salita a Montagna grande di Salemi per comode sterrate e sentieri.
La Montagna Grande è un’ampia collina arrotondata e alta 751 metri, che si eleva di circa cinquecento metri rispetto al territorio circostante. E’ costituita da rocce calcaree del Mesozoico che rappresentano un lungo intervallo di tempo geologico dal Triassico al Cretacico. Intorno affiorano invece rocce più recenti: argille e arenarie del Miocene. Poco più a nord-est è il mitico Monte Barbaro (m 431) in cima al quale sono i ruderi della città elima di Segesta (secondo Fazello) ed il bel teatro ellenistico.
Ai piedi di montagna grande, ad occidente, è il Lago Rubino, invaso artificiale ottenuto con la costruzione di una diga sulle “Marne di San Cipirrello” del Tortoniano. Il lago è luogo di sosta di uccelli svernanti e migratori.
Durante il cammino si incontrano un baglio (in architettura) da valorizzare e approfondire, con un’antica fontana, una croce, un monumento dedicato a Domenico Rubino, la folta rappresentanza faunistica e la vegetazione a macchia mediterranea. Zone inesplorate e ricche di fascino che meritano il giusto riconoscimento.
Fonti: balarm.it, iviaggidicicerone.it
Fotografie: web
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(Michel Houellebecq)
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