L'isola del giorno dopo
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Andare in basso
mamar
mamar
Admin
Messaggi : 1089
Data di iscrizione : 01.11.22
Località : l'isola che non c'è

Bufalino la chiamava "Isolitudine" Empty Bufalino la chiamava "Isolitudine"

Lun 30 Gen 2023 - 20:24
Bufalino la chiamava "Isolitudine" JAcE5Qh


Isolitudine


L'Isolitudine è quella condizione esistenziale contraddittoria che unisce senso di appartenenza e di isolamento, propria di chi è nato in un’isola.

Il termine venne coniato da uno dei più illustri scrittori siciliani, Gesualdo Bufalino, che intendeva in questo modo evidenziare l’ambivalenza di chi è nato in questa terra: "Da una parte ci sentiamo rassicurati dal mare che ci avvolge come un ventre materno, dall’altra amputati di ciò da cui siamo esclusi".


Bufalino la chiamava "Isolitudine" Un8dfG6


L’etimo salda isola e solitudine, entrambe di nobile stirpe latina: ìnsula e solitudinem. Nonostante l’istantanea assonanza, e come tale risuona nella nostra mente, in realtà sono falsi parenti. Mentre isola giunge a noi procedendo da in a cui si avvicina solum, mare includente, solo solitudine, chiedo venia per il raddoppio cacofonico, avanza dall’aggettivo solus.
Approdiamo, quindi, al senso metaforico.
Isolitudine è una ripercussione emotiva la quale fa diventare, noi stessi, isola nell’isola di noi stessi. Siamo difronte a quello che il filosofo Massimo De Carolis definisce “paradosso antropologico” costitutivo della natura umana.
Una spinta centripeta ed una centrifuga incedono nella nostra interiorità.
Mentre la prima vuole circoscrivere un rifugio portuale rasserenante, la seconda vuole salpare verso il mare aperto.
Entrambe eccedenti in ambiguità; entrambe essenziali.
Isolitudine è una sorta di Giano bifronte che dimora l’essere della persona.
Quando rientriamo in noi stessi, i fatti che abbiamo esperito diventano rappresentazioni dando vita a quegli scenari i quali costituiscono o ri-costruiscono il nostro intimo mondo simbolico: è la nostra partenza o ri-partenza.
Azzardiamo un’ermeneutica: noi possiamo immaginare di essere soli, in realtà non lo siamo mai.

Bufalino la chiamava "Isolitudine" XseOrB4


Fonti: balarm.it, filodritto.com

Fotografie: web

_________________
Bufalino la chiamava "Isolitudine" VQUy6ZH
Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi.
(Michel Houellebecq)
Torna in alto
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.