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la Latomia del Paradiso. Siracusa  Empty la Latomia del Paradiso. Siracusa

Sab 18 Mar 2023 - 17:49
la Latomia del Paradiso. Siracusa  QNZkLdG


È considerata la più grande latomia dell’intero Parco archeologico di Siracusa. E ha un nome che affascina. Non solo Orecchio di Dionisio o Grotta dei Cordari. Non appena si varca la soglia del Parco archeologico della città di Archimede non può passare inosservata una visita a quella che viene denominata la Latomia del Paradiso.
Oggi un grande giardino, proprio come il celestiale Paradiso, è un’antica cava di calcare che ospita nella sua complessità le grotte divenute famose e meta privilegiata dei tanti visitatori che raggiungono il parco. Si racconta che, in origine, era un’immensa cava di pietra, coperta e sotterranea.
Da essa pare siano stati ricavati, in età greca, le migliaia di metri cubi di blocchi di calcare, utilizzati per i monumenti e gli edifici dell’antica Siracusa. E si scavava al suo interno per recuperare il materiale più pregiato. Poi nel tempo il tetto delle caverne, anche a causa dei terremoti, è crollato.


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Oggi infatti la latomia è a cielo aperto, ma conserva ancora tutto il suo grande fascino. Ha una profondità di 45 metri e purtroppo oggi è visitabile solo parzialmente.
La datazione, quindi, risalirebbe al quinto secolo a.C., periodo in cui le cave vennero scavate per ricavarne il materiale necessario per la costruzione della città. Le cavità che oggi si vedono, e che un tempo facevano parte del sistema di grotte della Latomia, sono note oggi con i nomi di l’Orecchio di Dionisio, la Grotta dei Cordari e la Grotta del Salnitro.
Un tempo erano usate anche come luogo di prigionia, complici le fredde temperature invernali e quelle torride estive, le cave erano odiate da chi veniva condannato. Oggi la Latomia del Paradiso è ricca di alberi tra limoni e aranceti che arricchiscono la variegata vegetazione presente nel parco.


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Nel lato nord-ovest si aprono alcune grotte, scavate alla ricerca del materiale migliore (l'ottimo calcare bianco a grana fine dei monumenti di Siracusa). Nell'angolo ovest, in prossimità del teatro, è il celebre Orecchio di Dionigi, una cavità che presenta una pianta a forma di S, e una volta a sesto acuto, alta 25 m. Il nome è dovuto al Caravaggio, che visitò la grotta nel corso del suo viaggio a Malta: in effetti, vista dall'esterno, essa ha la forma di un immenso padiglione auricolare. Ma soprattutto, il nome allude alla funzione che la grotta avrebbe avuto, grazie alle sue straordinarie qualità acustiche, che permettono di ampliare enormemente il minimo suono: il tiranno avrebbe in tal modo potuto ascoltare, da un piccolo ambiente collocato all'esterno della grotta, ogni parola dei prigionieri in essa rinchiusi.


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Non è escluso che proprio questa possa essere la prigione di Filosseno: Eliano afferma infatti che il poeta era stato rinchiuso « nella grotta più bella delle Latomie, dove aveva composto il suo capolavoro, il Ciclope: grotta che in seguito aveva preso il suo nome ». Naturalmente, potrebbe anche trattarsi di un altro ambiente, come la vicina grotta dei Cordari, dalle bellissime sfumature policrome (così detta dagli artigiani che vi operavano fino a pochi decenni fa).
Una galleria moderna mette in comunicazione la Latomia del Paradiso con la vicina Latomia dell'Intagliatella.
Tra le due è risparmiato un passaggio, dove convergeva la strada antica proveniente da nord-ovest, che entrava sulle Epipole tramite la porta monumentale detta Exapylon (in corrispondenza della località moderna di Scala Greca). La via era seguita, per quasi tutta la sua lunghezza, dall'acquedotto antico detto del Paradiso, che entrava in città nella stessa zona.
Dall'Intagliatella si accede, tramite un arco tagliato nella roccia, alla Latomia di S. Venera, particolarmente pittoresca per la sua ricca vegetazione subtropicale. Nella parte più orientale le pareti sono crivellate da numerosissime nicchiette votive, che erano accompagnate da piccoli sacrifici e libazioni (i cui resti sono stati rinvenuti, in varie epoche, entro cavità scavate ai piedi della parete).


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Per visitare le famose grotte e lasciarsi travolgere dal ricco e lussureggiante paradiso della Latomia basta recarsi all’ingresso del Parco archeologico di Siracusa e usufruire dei tanti pacchetti pensati proprio per visitare l’immenso sito e conoscerne la sua lunga e antica storia.
Ecco gli orari di apertura per il mese di gennaio: l’Area Monumentale della Neapolis è aperta dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 16.40. Domenica e festivi dalle 8.30 alle 13.40.

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Fonti: balarm.it, antoniorandazzo.it

Fotografie: web

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(Michel Houellebecq)
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