Sicilia, dieta pollo o parmigiana?

In Sicilia si sente toccar finalmente terra. Hanno termine tutte le sfumature, gli stati nebulosi, le incertezze dell’atmosfera, e subentrano i toni assoluti, essenziali. Si sa che il mare è azzurro, ma in Sicilia è proprio azzurro, senza sottintesi; come azzurro è il cielo e bianchissima la roccia calcarea. Il petto di pollo è petto di pollo, la parmigiana è parmigiana. C’è in Sicilia una chiarezza che sconvolge. L’universo è sopra di voi, implacabile».
Suleima e Peppe sbarrano gli occhi.
«Saverio, che succede?» dice Piccionello.
«Ma cosa stai dicendo?» chiede Suleima.
Non pensavo, ho parlato a voce alta.
«Dal libro di Sebastiano Aglianò, Che cos’è questa Sicilia?» cito, per uscire dall’impasse.
«Saverio, stai dicendo che esiste un libro sul petto di pollo e sulla parmigiana?» fa Suleima.
«Non proprio, ma il concetto è lo stesso. Suleima, in Sicilia non abbiamo mezzi termini. Tutto troppo. Troppo saporito o troppo insapore, troppo dolce o troppo amaro, troppo bello o troppo brutto. Basta, voglio altre emozioni emozioni: più moderne, più comprensibili, meno estreme: cinquanta sfumature di grigio, al massimo di grigio tortora», e mentre lo dico con una certa enfasi, scarico il petto di pollo nel lavello e mi riapproprio della pirofila di parmigiana che Peppe aveva già provveduto a riavvolgere nella carta d’alluminio.
«Saverio, bastava dire che non ti andava il pollo».
«No, Suleima, il problema è che qui in Sicilia ogni dieta, anche la più tenue, diventa fondamentalista. Da una parte ci sono le diete, tutta la gamma delle diete, dall’altra parte c’è l’assoluto gastronomico siciliano: arancine, caponata, anelletti, cassata, tonnina con la cipollata, minni di vergine, gelo di mellone, cuscus, pasta con le sarde, ravazzate con carne, sarde a beccafico, turbante di spatola. Vogliamo continuare? L’universo è sopra di noi, implacabile. L’universo in Sicilia è agrodolce, aceto e zucchero. La dieta in Sicilia è un esercizio progettuale, ipotetico ma irrealizzabile, come il ponte sullo Stretto».
«Saverio, il ponte lo stanno facendo. Mio cugino l’ha sentito in tv» fa Peppe.
«Sì, Pè, avvertimi appena lo fanno, così mi preparo: riempio il frigo di petti di pollo».

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