L'isola del giorno dopo
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Andare in basso
mamar
mamar
Admin
Messaggi : 1171
Data di iscrizione : 01.11.22
Località : l'isola che non c'è

 Mica tanto moderno il monopattino Empty Mica tanto moderno il monopattino

Dom 15 Gen 2023 - 12:03
 Mica tanto moderno il monopattino J8QkNuv


Forse i ragazzi di oggi pensano che il monopattino sia un mezzo ultramoderno e motorizzato. Ma non è proprio così.
Nell'immediato dopoguerra il monopattino era un giocattolo ambito e i ragazzini, tenetevi forte, spesso lo autocostruivano. Ovviamente era senza motore.
Voglio proporre il racconto del giornalista e scrittore Gaetano Basile.

 Mica tanto moderno il monopattino I0ya5Qa



«Io stesso me ne costruii uno - ci ha raccontato Gaetano Basile, giornalista e scrittore -. Cominciarono a spuntare nel primo dopoguerra e ogni ragazzino provava a farsene uno.

Il difficile, per prima cosa, era trovare le assi di legno, difficile da recuperare per strada, per questo ci si rivolgeva a qualche falegname.
La tappa successiva era passare da qualche sfascio per recuperare i cuscinetti a sfera dismessi da rottami di auto; a questo punto si assemblavano le due assi di legno, tenute insieme da una cerniera, come quelle degli infissi per intenderci, e le rotelle si posizionavano due davanti e due dietro.

Il manubrio era fatto, dulcis in fundo, da un semplice manico di scopa: e il monopattino era pronto.

Le rifiniture non erano molto importanti, si badava poco all’aspetto estetico: era importante un passaggio con la carta vetrata sulle assi di legno, per evitare schegge e sporgenze, per il resto solo i più meticolosi definivano la struttura con un bel tocco di olio di lino.

 Mica tanto moderno il monopattino JDWh4by



Per alcuni anni la costruzione di un monopattino artigianale fu una delle attività principali tra noi ragazzi fino al passaggio al così detto carruzzuni che altro non era che l’antesignano del bob.

Era costituito da una cassa di legno da imballaggio, anche questa recuperata per strada, sostenuta dalla parte inferiore della stessa struttura che costituiva il monopattino; lo sterzo si realizzava con un asse di legno e una cordicella che, teoricamente, avrebbe favorito le sterzate.
Nella realtà, invece, ad ogni curva si veniva sbalzati fuori da questa cassa.

I più bravi ne realizzavano pure a due posti ma il livello di pericolosità rimaneva lo stesso elevatissimo. Mancavano i freni, ovviamente, così come nel monopattino e si frenava con i piedi.

Ricordiamo che era il periodo del dopo guerra e all’epoca consumare il tacchi delle scarpe, spesso unico paio che si aveva a disposizione, non era cosa gradita in famiglia; oltre al fatto di rischiare seriamente di schiantarsi non proprio contro autovetture, poiché ne circolavano poche all’epoca, ma contro i carretti si.
Il divertimento con il “carrozzone” consisteva nel portarlo su un altopiano e poi scendere a tutta velocità. Esemplari di questi giochi fatta da noi stessi se ne videro fino agli anni ’56 circa, poi vennero sostituiti dalle automobiline a pedali e dalle prime biciclette».

 Mica tanto moderno il monopattino FgOKi03




Fonte: balarm.it
Fotografie: web
Torna in alto
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.