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Località : l'isola che non c'è
Palazzo Beneventano di Scicli
Ven 3 Nov 2023 - 16:43
Scicli, una delle più famose località dell’Isola. Qui il barocco trionfa, tra splendidi palazzi e chiese. Non si finisce mai di scoprire il patrimonio di una città che è stata inserita tra i Patrimoni dell’Umanità Unesco e, oggi, vogliamo parlare di un edificio molto particolare: Palazzo Beneventano. Sono davvero molti i motivi che lo rendono speciale e basta leggere la motivazione per l’iscrizione alla World Heritage List per comprenderli: “Un capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca“. È bello, emblematico ed enigmatico. finalmente apre le sue splendide sale, facendo cadere parte dell’alone di mistero che lo circonda. Affacciandosi dai suoi balconi, è possibile ammirare da vicino una serie di decorazioni grottesche, con animali fantastici e figure antropomorfe, messe in rilievo da giochi di luce. I mensoloni barocchi che sostengono i balconi raccontano in modo impeccabile le scorribande dei saraceni e dei pirati nel Mediterraneo.
Non si hanno molti dettagli sull’anno esatto della costruzione del Palazzo Beneventano di Scicli, ma di certo è stato edificato dopo il terremoto del 1693 durante le opere di ricostruzione della Sicilia orientale e del Val di Noto, gravemente colpito dal sisma. Tra gli archivi di Ragusa sono stati trovati diversi documenti su alcuni contratti circa lavori di ampliamento effettuati nella seconda metà del Settecento che, oggettivamente, lasciano intendere che il Palazzo Beneventano di Scicli fosse stato già ultimato nella prima metà del XVII secolo.
I dettagli del Palazzo Beneventano di Scicli sono particolarmente scenografici, con decorazioni grottesche e particolarmente appariscenti. Le balconate del Palazzo sono caratterizzate da ringhiere curvilinee realizzate in ferro battuto, in grado di esaltare ancora di più l’estetica della struttura. Le teste di moro sono ricorrenti in tutto l’edificio e i giochi di luci in chiaroscuro ne impreziosiscono la facciata. Tutto il Palazzo Beneventano presenta una colorazione giallo chiaro, quasi dorata, che si sposa perfettamente con lo stile nobiliare della Famiglia che ospitava.
La famiglia Beneventano, a cui è intitolato il prestigioso Palazzo a Scicli, è stata una famiglia nobiliare originaria del territorio di Lentini, nel siracusano, che potevano fregiarsi del titolo di Baroni. La loro storia è stata un po’ altalenante, caratterizzato da un arricchimento durante il Settecento, che lo portò a spostarsi anche in altre città siciliane, tra cui la stessa Scicli, per poi subire un rapido impoverimento durante l’Ottocento che li portò a perdere la carica baronale. Solo nel Novecento gli venne nuovamente riconosciuto il titolo, quando venne formalmente registrato il tutto dalla Consulta Araldica. Nella loro storia, i Beneventano hanno più volte visto alcuni dei loro componenti ricoprire varie cariche istituzionali.
L’angolo sormontato da un cornicione, che funge da cerniera dei due prospetti, stilisticamente identici delimitando in altezza il palazzo, è forse la parte più interessante di tutto l’edificio. Si caratterizza per le artistiche decorazioni delle lesene bugnate, arricchite da due teste di moro in alto e da San Giuseppe in basso. Chiunque lo visiti, può perdersi sulle tracce del rivoluzionario Agostino e del suo celebre fratello, Francesco Giuseppe Federico Beneventano del Bosco, barone della Piana ed eccentrico baritono che arrivò a cantare in America nella seconda metà dell’Ottocento. Palazzo Beneventano è uno dei mille tesori di Scicli, una città che ha saputo risorgere sui resti del terremoto del 1693: “Da allora si mostra – ha scritto il romanziere siciliano Elio Vittorini – con case da ogni parte su per i dirupi, una grande piazza in basso a cavallo del letto di una fiumara, e antichi fabbricati ecclesiastici che coronano in più punti, come acropoli barocche, il semicerchio delle altitudini”.
Storia del Palazzo Beneventano di Scicli
Non si hanno molti dettagli sull’anno esatto della costruzione del Palazzo Beneventano di Scicli, ma di certo è stato edificato dopo il terremoto del 1693 durante le opere di ricostruzione della Sicilia orientale e del Val di Noto, gravemente colpito dal sisma. Tra gli archivi di Ragusa sono stati trovati diversi documenti su alcuni contratti circa lavori di ampliamento effettuati nella seconda metà del Settecento che, oggettivamente, lasciano intendere che il Palazzo Beneventano di Scicli fosse stato già ultimato nella prima metà del XVII secolo.
Architettura del Palazzo Beneventano di Scicli
I dettagli del Palazzo Beneventano di Scicli sono particolarmente scenografici, con decorazioni grottesche e particolarmente appariscenti. Le balconate del Palazzo sono caratterizzate da ringhiere curvilinee realizzate in ferro battuto, in grado di esaltare ancora di più l’estetica della struttura. Le teste di moro sono ricorrenti in tutto l’edificio e i giochi di luci in chiaroscuro ne impreziosiscono la facciata. Tutto il Palazzo Beneventano presenta una colorazione giallo chiaro, quasi dorata, che si sposa perfettamente con lo stile nobiliare della Famiglia che ospitava.
Chi era la famiglia Beneventano
La famiglia Beneventano, a cui è intitolato il prestigioso Palazzo a Scicli, è stata una famiglia nobiliare originaria del territorio di Lentini, nel siracusano, che potevano fregiarsi del titolo di Baroni. La loro storia è stata un po’ altalenante, caratterizzato da un arricchimento durante il Settecento, che lo portò a spostarsi anche in altre città siciliane, tra cui la stessa Scicli, per poi subire un rapido impoverimento durante l’Ottocento che li portò a perdere la carica baronale. Solo nel Novecento gli venne nuovamente riconosciuto il titolo, quando venne formalmente registrato il tutto dalla Consulta Araldica. Nella loro storia, i Beneventano hanno più volte visto alcuni dei loro componenti ricoprire varie cariche istituzionali.
Il palazzo e i suoi personaggi
L’angolo sormontato da un cornicione, che funge da cerniera dei due prospetti, stilisticamente identici delimitando in altezza il palazzo, è forse la parte più interessante di tutto l’edificio. Si caratterizza per le artistiche decorazioni delle lesene bugnate, arricchite da due teste di moro in alto e da San Giuseppe in basso. Chiunque lo visiti, può perdersi sulle tracce del rivoluzionario Agostino e del suo celebre fratello, Francesco Giuseppe Federico Beneventano del Bosco, barone della Piana ed eccentrico baritono che arrivò a cantare in America nella seconda metà dell’Ottocento. Palazzo Beneventano è uno dei mille tesori di Scicli, una città che ha saputo risorgere sui resti del terremoto del 1693: “Da allora si mostra – ha scritto il romanziere siciliano Elio Vittorini – con case da ogni parte su per i dirupi, una grande piazza in basso a cavallo del letto di una fiumara, e antichi fabbricati ecclesiastici che coronano in più punti, come acropoli barocche, il semicerchio delle altitudini”.
Fonti: siciliafan.it, sicilyintour.com
Fotografie: web e mie
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