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Figli celebri della Sicilia, gli Scarlatti  Empty Figli celebri della Sicilia, gli Scarlatti

Mer 12 Apr 2023 - 13:11
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La musica che unisce, che disegna nuovi percorsi all’insegna della ricchezza culturale, che riscopre origini e identità. La musica che fa sognare e ricorda la storia, di una città e di una famiglia, che “emerge” da un lungo silenzio consumato negli anni, grazie a un concorso pianistico internazionale capace di rendere Trapani meta di talenti provenienti da molto lontano, e luogo di studio, e di passione.
Ma chi erano gli Scarlatti? Cerchiamo di raccontarne la storia.


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Alessandro nacque a Palermo il 2 maggio 1660. Figlio d'arte, visto che il padre Pietro Scarlata (la forma "Scarlatti" sarà utilizzata solo dal 1672), era un tenore trapanese e il fratello Francesco musicista, mentre la sorella Anna Maria era cantante.
La prima formazione musicale di Alessandro dovette avvenire in famiglia a Palermo. Con la sorella Anna Maria si trasferì a Roma nel 1672. Non è noto con chi abbia studiato in questi primi anni in cui visse nella città. Non ci sono documenti né indizi che comprovino un supposto apprendistato con l'ormai anziano compositore Giacomo Carissimi morto nel 1674.
Il 12 aprile 1678, nella chiesa di S. Andrea della Fratte, si unì in matrimonio con Vittoria Ansalone. Dalla loro unione nacquero numerosi figli, tra i quali si ricordano i musicisti Domenico Scarlatti e Pietro Filippo Scarlatti.


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Nel dicembre 1678 fu nominato maestro di cappella della Chiesa di S. Giacomo degli Incurabili (oggi S. Giacomo in Augusta).
Un mese più tardi ottenne la sua prima importante commissione in veste di compositore.
L'anno successivo completa la prima opera, Gli Equivoci del Sembiante, messa in scena a Roma.
Intorno a quegli anni il clima romano non è tra i più favorevoli per i compositori di opere con il divieto imposto da Papa Innocente XII alle rappresentazioni pubbliche dell'opera.
Per questo motivo Scarlatti si trova costretto a lasciare Roma per stabilirsi a Napoli dove è assunto come maestro presso la cappella del vicerè di Spagna.
Scarlatti resta al servizio della corte di Napoli per diciotto anni componendo ben trentadue opere, con una media circa di tre nuove opere all'anno.


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Lo stile di Scarlatti andò evolvendosi verso la fine del XVII secolo per adeguarsi al gusto teatrale corrente. Pur conservando una scrittura fondata sul contrappunto tra voci e strumenti, le sue arie diventano più estese, e presentano sempre più spesso accompagnamenti affidati alle parti strumentali piuttosto che al solo basso continuo, come invece usava agli inizi della sua attività.
il virtuosismo richiesto ai cantanti nella sua musica, più che sfoggio di mere abilità tecniche, richiede maggiore espressività e attenzione al testo scritto.




Purtroppo con lo svolgersi della guerra di successione spagnola, la situazione a Napoli diventa difficile tanto che lo Scarlatti si trova costretto a lasciare Napoli per stabilirsi a servizio del Granduca Ferdinando II de' Medici a Firenze.
Tra i due però non c'è intesa in quanto il Granduca considera la musica dello Scarlatti troppo complessa, tanto da sentirsi costretto a lasciare Firenze per tornare a Roma dal suo precedente mecenate, il Cardinale Ottoboni.
In questo periodo lavora per le cappelle musicali della Chiesa di Santa Maria Maggiore e nel 1706 entra a far parte dell'Accademia dell'Arcadia insieme a Bernardo Pasquini e Arcangelo Corelli.
Ottenuto un nuovo incarico per dirigere la musica della cappella di corte, lo Scarlatti inizia dal 1710 a comporre musica strumentale.
Risale al 1715 la sua prima importante raccolta comprensiva di 12 Concerti Grossi.




Dopo qualche parentesi di lavoro a Roma, il compositore torna definitivamente a Napoli dove muore nel 1725.


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Per gli storiografi del XIX secolo Scarlatti fu uno dei fondatori della scuola musicale napoletana, ovvero il maggiore compositore d'opera italiano tra la fine del XVII secolo e l'inizio del XVIII.
La musica di Scarlatti è famosa in tutto il mondo come rappresentante di musica barocca.
Le sue composizioni si distinguono per la grande drammaticità dell'espressione dei sentimenti.
A lui si deve la forma dell'aria con il "da capo", stile che divenne sempre presente dal Millesettecento in poi.
Sono quasi sessantacinque le opere firmate da Scarlatti, tra le più famose si ricordano: Il Mitridate Eupatore, Arminio, La Statira, Olimpia vendicata, Rosmene, La caduta de' Decemviri, Il Tigrane, Telemaco, Il trionfo dell'onore, Pirro e Demetrio, Marco Attilio Regolo, La Dirindina e La Griselda, ultima opera da lui firmata nel 1721.
Oltre alle opere, Scarlatti compose anche Messe, oratori, e mottetti dallo stile di cantata profana.
Sono oltre seicento invece le cantate a lui attribuite mentre le opere strumentali sono più marginali.
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Fonti:balarm.it, settemuse.it, Wikipedia

Immagini: web

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Figli celebri della Sicilia, gli Scarlatti  Empty Domenico Scarlatti

Mer 12 Apr 2023 - 15:26
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Domenico Scarlatti, nasce a Napoli il 26 ottobre 1685 ed è stato un musicista clavicembalista e compositore italiano dell'epoca barocca.
Studiò dapprima con il padre, Alessandro Scarlatti, ed in seguito, a Venezia, con Francesco Gasparini.
Nel 1701 venne nominato organista e compositore della Cappella Reale di Napoli, ma il suo debutto teatrale risale al 1703 con l'opera “Ottavia restituita al trono“.




Lasciata Napoli al seguito del padre, negli anni seguenti Domenico visse a Firenze, Roma e quindi a Venezia, dove completò gli studi e venne a contatto con Antonio Vivaldi e George Frideric Handel.
Tra il 1709 e il 1714 Scarlatti fu nominato Maestro di Cappella della Regina Maria Casimira di Polonia, a Roma e, dal 1714 al 1719, ebbe analogo incarico in San Pietro.
Nel 1720 entrò al servizio di Giovanni V del Portogallo, trasformando la propria attività da quella di compositore d'opera a quella di compositore di musica liturgica.
Da allora, tranne brevi periodi trascorsi ancora in Italia, Scarlatti si stabilì definitivamente in Spagna: nel 1729 seguì a Siviglia l'Infanta del Portogallo Maria Barbara di Braganza, e qui rimase fino al 1733, anno del trasferimento della corte a Madrid.
Nel 1738 pubblicò a Londra una raccolta, dal titolo “Esercizi per clavicembalo“, contenente 30 delle sue 555 sonate che sono giunte ai giorni nostri.
Oltre a una cospicua e validissima produzione di musica sacra e operistica, Scarlatti lasciò un corpus di musiche per clavicembalo che occupano un posto rilevante nell'evoluzione della tecnica e della composizione per strumenti a tastiera.
In questi brevi brani, costituiti di un solo movimento bipartito, Scarlatti introdusse per la prima volta arpeggi, note ribattute in agilità e l'incrocio delle mani: tutte difficoltà tecniche da padroneggiare progressivamente, a mano a mano che il compositore svela le potenzialità timbriche, melodiche e ritmiche della sua scrittura ricca e articolata.
Domenico Scarlatti morì a Madrid il 23 giugno 1757.




Le 555 sonate, delle quali poche pubblicate durante la vita di Scarlatti, furono stampate in modo non sistematico nei due secoli e mezzo successivi.
Scarlatti fu l'autore di una cospicua e validissima produzione di musica sacra e operistica.


Fonti: Wikipedia, settemuse.it

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Figli celebri della Sicilia, gli Scarlatti  Empty International Piano Competition “Domenico Scarlatti”

Mer 12 Apr 2023 - 15:45
Figli celebri della Sicilia, gli Scarlatti  NayrRah


La musica che fa sognare e ricorda la storia, di una città e di una famiglia, che “emerge” da un lungo silenzio consumato negli anni, grazie a un concorso pianistico internazionale capace di rendere Trapani meta di talenti provenienti da molto lontano, e luogo di studio, e di passione.
È nato così, con una dedica a Domenico Scarlatti, per valorizzare l’identità storico-culturale della sua famiglia, il 1° International Piano Competition “Domenico Scarlatti” - Città di Trapani, inserito nell’ambito della Fondazione Alink – Argerich, Centro mondiale indipendente di informazioni e servizi per musicisti e concorsi.
Per un’intera settimana ha trasformato anche il palazzo del Comune in un complesso armonico di suoni, e voci, apprezzato dalle istituzioni e dai dipendenti, piacevolmente sorpresi dall’iniziativa e dalla presenza di pregiati pianoforti.
Un sogno che si è avverato, grazie alla volontà dell’associazione “Trapani Classica” che, con il supporto dell’amministrazione comunale, ha pensato e realizzato la competizione, inaugurata da un tavolo scientifico musicologico durante il quale autorevoli studiosi hanno presentato i risultati delle loro ricerche sulla famiglia Scarlatti, con il coordinamento dei lavori affidato alla professoressa Anna Tedesco, ordinario del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Palermo, coordinatore del corso di Laurea magistrale in Musicologia e Scienze dello Spettacolo.
Un tributo ad Alessandro e Domenico Scarlatti, i più celebri rappresentanti della famiglia Scarlata di origine trapanese, avviato con un convegno dal titolo “Gli Scarlatti: una famiglia di musicisti da Trapani all'Europa”.
«Ringrazio l’associazione e la città di Trapani per aver voluto unire al concorso e alle performances un momento di riflessione storico di conservazione della memoria – dice la professoressa Anna Tedesco - per ricordare come la famiglia dei grandi musicisti Alessandro e Domenico Scarlatti sia di origini trapanesi.
Si è pensato per lungo tempo che Alessandro fosse nato a Trapani, ma negli anni Venti del ‘900 si è scoperto che era stato battezzato a Palermo perché è stato trovato l’atto, ma Pietro Scarlata era nativo di Trapani e sono stati da poco ritrovati documenti che attestano che anche lui era musicista; una notizia che non si conosceva.
Pietro sposò Eleonora d’Amato, che era imparentata con alti esponenti della cultura palermitana, il maestro di Cappella Vincenzo, e Paolo che era architetto. Alessandro ebbe quest’imprinting di una famiglia musicalmente e culturalmente importante, e poi si formò dapprima con il padre e, nel 1672, a 12 anni, si trasferì e sviluppo la sua carriera a Roma, a Napoli, ma fu anche a Firenze e Venezia.
Suo figlio Domenico ci fa arrivare fuori dall’Italia, perché oltre a essere stato a Roma al servizio di Maria Casimira regina di Polonia, si trasferì nella penisola iberica dove diventò il maestro di Maria Barbara di Braganza, per la quale scrisse le sue suonate. Alla famiglia appartennero anche Francesco e Giuseppe Scarlata».
Il concorso si è da poco concluso e la Commissione giudicatrice ha assegnato premi in denaro, e concerti, con borse di studio offerte da famiglie storiche del territorio siciliano, e da personalità del settore imprenditoriale e della finanza mondiale.
Ne è entusiasta il Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti, pianista di fama internazionale, pluripremiato in concorsi in tutto il mondo e Premio UNESCO per la cultura e l’arte, presidente dell’Associazione “Trapani Classica”: «Il concorso pianistico Internazionale Domenico Scarlatti è un sogno che seguivo da tanti anni – dice – per promuovere e diffondere la cultura musicale e fornire ai giovani partecipanti un’occasione stimolante e formativa oltre che di scambio e di confronto. Il padre di Domenico, Pietro, era di Trapani».
Un progetto di alto livello portato avanti con il contributo del consiglio direttivo dell’Associazione (composto dal Senatore Fabrizio Bocchino, dalle professoresse Antonella Parisi e Anna Maria Malerba, dai Maestri Giacometta Marrone d’Alberti, Dorotea Russo e Livia Ernandez e dal dottor Antonio Tartamella) e con Presidente di giuria il Maestro Marcella Crudeli, simbolo del pianismo italiano e Grande Ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica Italiana.
L’evento ha suscitato l’entusiasmo degli amministratori trapanesi. «Vogliamo far crescere negli anni questa iniziativa che parte già con un altissimo livello grazie all’impegno del Maestro Marrone D’Alberti – ha detto l’assessore alla cultura, Rosalia d’Alì - che ringraziamo. Crediamo nell’importanza di tutelare e valorizzare la memoria di trapanesi illustri e di offrire al territorio, e ai giovani in modo particolare, l’opportunità di ascoltare l’esibizione di grandi talenti».
La città di Trapani ha una piazza Scarlatti, ma mai prima d’ora, si era indagato sull’origine di questo toponimo.
Oggi, grazie al concorso, sarà più semplice legare questo nome alla più poetica e precisa delle arti.
Per celebrare la famiglia Scarlatti – a partire dal rinomato Alessandro e dall'altrettanto illustre figlio Domenico, per arrivare alla figura del meno conosciuto Francesco, le cui alterne vicende lo portarono dapprima a cercare fortuna a Milano e presso la corte imperiale di Vienna, per poi trasferirsi a Londra e quindi a Dublino, dove morì in condizioni disagiate - oltre che da numerose città italiane, i pianisti sono arrivati a Trapani da Israele, dalla Russia, dal Kosovo, dall’Ucraina, dalla Cina e dalla Corea del Sud.

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Domenico Scarlatti
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Francesco Scarlatti
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Fonte: balarm.it (articolo di Jana Cardinale)

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