Il Cinema e la Sicilia, un connubio inscindibile - 1^ parte
Un buon metodo di lettura e di conoscenza dell’isola è senza ombra di dubbio il cinema.
In effetti, la Sicilia è una fonte inesauribile di storie nuove ed atmosfere sempre suggestive e coinvolgenti che interessano non solo il cinema, ma anche la letteratura, due forme espressive che spesso si uniscono, pur mantenendo sempre la propria identità, nel tentativo di offrire delle piacevoli rappresentazioni dell’isola stessa.
Parlare di cinematografia in relazione alla Sicilia vuol dire ricordare una serie di film spesso ineguagliabili, dei capolavori realizzati grazie alla partecipazione di grandi interpreti italiani e stranieri e che hanno trattato varie tematiche, da quelle comiche a quelle d’amore, da quelle storiche a quelle mafiose.
La cinematografia italiana e straniera si è molto interessata alla Sicilia ed i nomi ricorrenti e celebri che hanno rappresentato l’isola sono Visconti, Germi, Rosi, Taviani, ai quali si aggiungono quelli di artisti più “giovani” del calibro dei “Premi Oscar” Tornatore e Benigni e di Gianni Amelio.
Affrontare il binomio Sicilia-Cinema vuol dire anche adottare criteri di scelta nel ricordare i numerosi film ed interpreti che hanno contribuito a rendere molto ricco tale settore.
la locandina del film di Visconti "La terra trema"
La città dei faraglioni collaborò non solo come teatro della rappresentazione con chiari contorni urbani e con le sue bellezze, ma anche con alcuni dei suoi abitanti, circa una trentina, che furono coinvolti nel film come attori, i cui nomi non furono però citati nei titoli di coda ma che comunque restarono nella memoria cittadina e che sognarono spesso un rifacimento del film.
la locandina del film di Rosi "Salvatore Giuliano"
La scelta dei luoghi fu determinata, come ammise lo stesso regista, per ottenere un maggiore coinvolgimento emotivo alla vicenda che si stava narrando.
la locandina del film di Cimino "Il Siciliano"
La città fu scelta perché molto somigliante, per struttura, a quella originaria del bandito e per mantenere un certo alone di riservatezza attorno alla produzione.
le locandine dei films di Germi "In nome della Legge" e "Sedotta e abbandonata"
I vari luoghi della cittadina sono stati ripresi nei due film per intrecciarsi meravigliosamente con le vicende narrate tanto da confondersi con esse. Pensare di rivedere oggi gli stessi luoghi è un’impresa ardua perché il tempo e soprattutto l’azione dell’uomo li ha notevolmente modificati.
locandina del film "Nuovo Cinema Paradiso" di Tornatore
Il film va ricordato come una testimonianza d’affetto nei confronti del cinema.
In questo film si hanno numerosi riferimenti a film celebri, a partire da “La terra Trema”, i cui titoli di coda scorrono nel cinema colpendo gli analfabeti e curiosi clienti, e “Catene”.
Il film va ricordato come uno squarcio della storia del costume, cioè di come il cinema ha saputo coinvolgere e far sognare chi vi si accostava e come un buon strumento di aggregazione.
Alcune scene del film furono girate a Cefalù, ed esattamente quelle riguardanti il porticciolo e le distese di case abbandonate, riprese che riguardano alcune fasi della crescita del protagonista del film.
la locandina del film "L'Avventura" di Antonioni
Inizialmente l’isola è il teatro per l’incontro dei protagonisti del film che la scelgono per raggiungere i loro amici, ma ben presto essa si tramuta nel luogo della perdita. In effetti, durante una sosta, “Anna” (Lea Massari) scompare e “Sandro” (Gabriele Ferzetti) e “Claudia” (Monica Vitti) iniziano a cercarla. Nel frattempo, tra i due nasce un sentimento che però si rivelerà effimero quando, raggiunta Taormina, Claudia scoprirà Sandro tra le braccia di una prostituta.
Molti film sono stati girati nella provincia di Ragusa.
locandina del film di Faenza "Marianna Ucria"
Sempre nel 1996, lo stesso scenario fu scelto dal regista Nicola Simone per realizzare il suo film “Colpo di Luna” interpretato da Nino Manfredi.
Il regista Gianni Amelio realizzò nel 1993 il film “Ladro di bambini” per la Erre Produzioni e Alia Film con gli interpreti Enrico Lo Verso, Valentina Scalisi e Giuseppe Ieracitano. Le scene sulla spiaggia e col mare furono girate sempre nella provincia di Ragusa.
le locandine dei films "Colpo di Luna", "Il ladro di bambini" e "La camera dello Scirocco"
Gli “interni” del film furono girati nel Castello di Donnafugata ed altre scene sono state girate a Monterosso Almo.
Un successivo aspetto della cinematografia isolana riguarda gli attori nati in Sicilia e che hanno contribuito ad accrescerne la popolarità.
Angelo Musco
L’attore lavorò molto come canzonettiere e come “buffo” in numerose operette.
Lavorò molto anche per il teatro a tal punto da ricevere, da Pirandello stesso, la possibilità di lavorare rappresentando “Liolà”, “La Giara” ed “Il berretto a sonagli”.
Tra i suoi film occorre ricordare opere del calibro di “L’eredità dello zio buonanima” di Amleto Palermi – realizzato nel 1934 dalla Capitani Film -, “L’aria del continente” – film ispirato dal lavoro di Nino Martoglio, realizzato per la regia di Gennaro Righelli nel 1935 dalla Capitani Film -,”Fiat Volutas Dei” – realizzato sempre nel 1935 per la regia di Amleto Palermi e con la produzione di Artisti Associati – e “Pensaci Giacomino” – dal famoso lavoro letterario di Pirandello, il film fu realizzato nel 1936 per la regia di Gennaro Righelli e per la Capitani Film -.
Giovanni Grasso
Il film tratta di due derelitti, il cieco Nunzio (interpretato da Grasso) e Paolina (interpretata da Virginia Balistrieri), diseredata dal padre naturale, il duca di Valenza, e sfruttata dalla malavita.
“Nunzio” riesce a liberare la ragazza dalla sua schiavitù ed i due conducono insieme una vita misera mendicando.
Turi Ferro
Si possono citare, infatti, film come “Un uomo da bruciare” (realizzato dai fratelli Taviani e da Valentino Orsini nel 1965), “Malizia” (film del 1973 realizzato dal regista Salvatore Samperi), “Il lumacone” (film del 1975 realizzato da Paolo Cavara e con gli attori Agostina Belli e Ninetto Davoli), “Il Turno” (realizzato da Tonino Cervi nel 1981 e con gli attori Laura Antonelli, Vittorio Gassman e Paolo Villaggio) e “Novella Siciliana” (opera realizzata da Wolf Gaudlitz nel 1988 per la Salafilm & Duofilm Munchen e con gli attori Hilmar Thate e Massimo Bonetti).
Indimenticabile è la coppia di attori comici palermitani Franco Franchi (all’anagrafe Francesco Benenato) e Ciccio Ingrassia che realizzarono insieme più di cento film.
il più famoso duo comico siciliano: Franco Franchi e Ciccio Ingrassia
Indimenticabili sono anche le trasposizioni di alcuni testi letterari in opere cinematografiche.
Molto spesso sono gli stessi scrittori siciliani che si accostano in prima persona al cinema, come nel caso di Verga che nel 1909 cedette “Cavalleria Rusticana” alla Association Cinèmatographique des Auteurs Dramatiques di Parigi.
Verga collaborò spesso nella sceneggiatura di alcuni film, a partire da “Caccia alla volpe” e “Storie e leggende del castello di Trezza”.
la locandina del film "Storia di una Capinera" nella versione del 1945
Indimenticabili sono, inoltre, le trasposizioni cinematografiche de “La cavalleria Rusticana”. L’opera verghiana è ricordata soprattutto per la sua drammaticità. Santuzza, compromessa per la sua relazione con Turiddu Macca, scopre d’esser stata tradita dal compagno che ha avuto un incontro amoroso con Lola, la moglie di Alfio di Licodiano. Lo stesso Turiddu, in realtà, era stato a sua volta tradito perché era innamorato di Lola, ma, quando ritorna dal servizio militare, scopre che la donna si era già sposata. Mentre tutta la cittadinanza sta seguendo la messa della mattina di Pasqua, Santuzza rivela tutto ad Alfio ed i due uomini si scontrano in un duello che decreterà la morte di Turiddu.
la locandina del film "Cavalleria Rusticana" nella versione del 1939
Impossibile da dimenticare è l’incontro tra Verga ed il regista Luchino Visconti.
Ciò si ha brillantemente nel film “La terra trema” realizzato nel 1948.
una suggestiva immagine de "La terra trema"
I suoi sogni crollano del tutto quando la rivolta dei pescatori fallisce, la salatura del pesce non gli consente di ottenere i giusti guadagni e la barca di famiglia cade vittima di una tempesta. Ciò decreta la dispersione della famiglia e la sottomissione di ‘Ntoni che va a mendicare un lavoro ai grossisti.
L’opera del regista milanese è degnamente ricordata come un capolavoro dagli alti echi epici e lirici, un esempio della forza della realtà popolare.
un manifesto pubblicitario del film "Acciaio"
Da citare, in quest’ultimo caso, sono le trasposizioni cinematografiche di “Liolà” – celebre commedia che narra delle alterne vicende amorose dell’anziano Zio Simone Palumbo e del gaio Liolà rappresentato nel 1964 per la regia di Alessandro Blasetti con gli attori del calibro di Ugo Tognazzi, Pierre Brasseur e Giovanna Ralli – e “Kaos” – realizzato nel 1984 per la regia di Paolo e Vittorio Taviani con gli attori Margarita Lozano, Claudio Bigagli e Massimo Bonetti -.
locandina del film con Totò "L'uomo, la bestia e la virtù"
locandina del film di Damiani "Il giorno della civetta"
locandina del film di Amelio "Porte Aperte"
Lo stesso Sciascia ammise di sentirsi molto debitore nei confronti del cinema grazie al caratteristico modo di raccontare che ha tale strumento di comunicazione, così come il cinema, del resto, è debitore nei confronti di questo genio letterario siciliano dal quale attinse molto quando si voleva parlare di mafia, politica, giustizia, di intrighi dal chiaro riferimento a tematiche civili e sociali.
Vitaliano Brancati può esser degnamente ricordato come un illustre figlio della Sicilia e come un intellettuale che si distinse per le sue attività di letterato, critico cinematografico, commediografo e sceneggiatore.
Come autore teatrale, soprattutto nella maturità, si distinse per la trattazione di alcuni temi ricorrenti come l’osservazione dei costumi e la trasposizione, spesso esagerata, dei vizi della provincia.
locandina del film di Zampa "Anni Difficili"
Tale lavoro è l’esempio classico della massima fedeltà tra cinema ed opera letteraria, è la testimonianza di come il protagonista Aldo Pisciatello è un antieroe, un uomo destinato a sottostare alla mentalità della sua Modica per esser successivamente e nuovamente sconfitto quando i tempi cambiano sotto il vento del fascismo e della democrazia.
locandina del film di Zampa "L'arte di arrangiarsi"
Da citare, inoltre, il film “Paolo il caldo”, sempre tratto da un romanzo di Vitaliano Brancati, realizzato da Marco Vicario con gli attori Giancarlo Giannini, Rossana Podestà, Gastone Moschin, Marianne Comtell, Ornella Muti, Fermi Benussi, Neda Arneric, Riccardo Cucciolla, Adriana Asti, Vittorio Caprioli e Lionel Stander.
locandina del film di Bolognini "Il bell'Antonio"
Il tema centrale del film è la difesa della virilità: Antonio Magnano (M. Mastroianni) ritorna alla sua Catania dove è costretto ad affrontare una situazione molto difficili, la difficoltà della moglie ad avere rapporti sessuali.
Per difendere “l’onore” della famiglia, il padre di Antonio morirà tra le braccia di una prostituta ed Antonio diffonde la notizia di esser il padre del bimbo della serva di casa. Tale film è una critica acuta e senza possibilità di riscatto alle convenzioni, alle apparenze che spesso sono dure a morire.
locandina del film di Poggioli "Gelosia"
“Il Gattopardo”, film del regista milanese Luchino Visconti (1906 -1976), è tratto dal classico di Tommasi Di Lampedusa e fu realizzato nel 1963 per la Titanius e con gli attori Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale.
locandina del film di Visconti "Il Gattopardo"
locandina del film di Cino "Diceria dell'untore"
Il film va ricordato per l’estrema fedeltà data allo spirito del testo letterario, per l’intensa interpretazione degli attori e per l’attenta rappresentazione della cruda ed estrema realtà del sanatorio.
Il contatto tra la Sicilia ed il cinema si può vedere sotto una diversa angolazione, cioè quella che unisce i grandi registi alle tematiche siciliane.
Un primo esempio è dato dalla forte presenza del regista genovese Pietro Germi (1914-1974).
Sorvolando sui già citati “In nome della legge” (film di mafia del 1949 per la Lux Film e con gli attori Massimo Girotti, Jone Salinas, Charles Vanel e Saro Urzì tratto dal romanzo dell’ex magistrato Giuseppe Lo Schiavo) e “Sedotta e abbandonata” (film realizzato nel 1964 con gli attori Stefania Sandrelli, Saro Urzì e Aldo Puglisi per la Ultra-Vides-Lux Film), il binomio Germi-Sicilia si ricorda degnamente per lo splendido film “Divorzio all’italiana” e “Il cammino della speranza”.
“Divorzio all’italiana” fu girato nel 1962 con gli attori Marcello Mastroianni, Daniela Rocca e Stefania Sandrelli.
locandina del film di Germi "Divorzio all'italiana
locandina del film "Il cammino della speranza"
La tematica affrontata è sociale e riguarda le vicende di un gruppo di minatori dopo la chiusura delle miniere e la loro conseguente emigrazione.
Da non dimenticare è decisamente l’ingente produzione del regista napoletano Francesco Rosi. Il suo legame con la Sicilia si vede già dall’esordio della sua carriera, quando lavorò come aiuto-regista per Luchino Visconti per la realizzazione de “La terra trema”.
I suoi primi film si ricordano come una sorta di denuncia sociale e danno una chiara idea di come il regista elaborò un suo codice linguistico-cinematografico del neorealismo. Se il suo capolavoro eccellente è il già ricordato “Salvatore Giuliano”, indimenticabili restano altri film, dalle chiare tematiche sociali.
locandina del film di Rosi "Il caso Mattei"
Il film-inchiesta tratta dell’attività di Enrico Mattei e del contesto storico in cui essa si svolse ed anche della scomparsa del giornalista Mauro De Mauro che lavorava per il quotidiano “L’Ora” di Palermo.
Un film dalla chiara tematica mafiosa realizzato da Rosi è “Lucky Luciano” realizzato nel 1973, prodotto da Franco Cristaldi per la Titanius ed interpretato in maniera magistrale da Gian Maria Volontè, Edmund ÒBrien, Vincent Gardenia, Silverio Blasi, Charles Cioffi, Larry Gates e Rod Steiger.
locandina del film "Lucky Luciano"
Infine, occorre citare il film “Cadaveri eccellenti”, opera tratta dal lavoro di Leonardo Sciascia “Il contesto” e realizzata nel 1976 con gli attori Lino Ventura, Alain Cuny e Tino Carraro.
locandina del film "Cadaveri eccellenti"
locandina del film "Johnny Stecchino"
In questo film la mafia ha un ruolo quasi di secondo piano visto che il film punta soprattutto sulla comicità e sulla valorizzazione del personaggio “buono”, cioè Dante, il conducente dell’autobus per ragazzi portatori di handicap e che ha una notevole somiglianza con il mafioso pentito Johnny.
locandina del film "Mimì metallurgico ferito nell'onore"
Il film va ricordato per l’evidente sapore caricaturale su numerosi pregiudizi siciliani ed ha per protagonista il siciliano “Mardocheo Carmelo” (G. Giannini) che emigra a Torino dopo che nella sua città natale si è scoperto per chi avesse votato e che torna in Sicilia con un’amante ed un figlio per scoprire che anche la moglie aveva trovato un amante ed ora attende un figlio, onta che va cancellata da parte di Mimì trovandosi una terza amante.
locandina del film “Fatti di sangue fra due uomini a causa di una vedova”
Alcune curiosità:
- Nel 1939 il catanese Ugo Saitta presentò alla VII Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il primo cortometraggio di animazione in Italia, primo esempio di film a pupazzi animati “senza fili”, il cortometraggio di animazione “Teste di legno” con l’episodio intitolato “Pisicchio e Melisenda”, antesignano quindi di quelli che saranno poi i cartoons.
- Pirandello considerava “un orrore” i “film parlanti”, eppure il primo film sonoro italiano, La canzone dell’amore, di Gennaro Righelli, del 1930, fu tratto da una sua novella, In silenzio.
- Giovanni Verga non doveva avere grande opinione del neonato cinema, se scrive di non aver capito la trasposizione della sua Cavalleria rusticana, vista semplicemente per curiosità.
- Sciascia considerava la Sicilia al cinema come una moda e dava un giudizio critico anche di film che sono considerati dei capolavori.
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