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Località : l'isola che non c'è
Camminando per monti e non solo: escursioni. Lipari
Mer 28 Dic 2022 - 17:22
L’isola di Lipari dispone di sentieri interessantissimi dal punto di vista delle bellezze della natura, del paesaggio estetico, della storia geologica dell’arcipelago e della presenza umana con tracce di circa settemila anni (insediamenti di Castellaro vecchio nei pressi di Quattropani del V millennio a.C.). Questi sentieri costituivano sino agli anni 50 l’unica rete viaria di comunicazione utilizzata dagli abitanti per raggiungere i terreni agricoli ed il posto di lavoro (p.e. tra Quattropani e le cave di pomice a Acquacalda e Porticello). Grazie al fatto che l’Arcipelago Eoliano è inserito nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’UNESCO e nominato come Parco Nazionale Italiano, ci sono sempre più turisti che s’interessano alle Isole e alla loro eccezionale qualità storica e naturalistica. Particolarmente nel periodo di maggio/giugno e settembre/ottobre si manifesta un interesse notevole da parte di gruppi che provenienti da altri paesi usufruiscono delle passeggiate guidate o in autonomia a Lipari.
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Re: Camminando per monti e non solo: escursioni. Lipari
Mer 28 Dic 2022 - 17:37
Dalle Cave di Caolino S. Calogero
Durata: 3-4 h - Difficoltà: media
Le cave di caolino, oggi abbandonate ma utilizzate già in epoca greca, si aprono sul versante occidentale dell’isola, a poca distanza dall’abitato rurale di Quattropani, affacciandosi sui “timponi” (le formazioni più antiche di Lipari, emerse circa 220.000 anni fa).
Il sentiero costeggia le pareti della cava, dove antiche fumarole hanno prodotto vistose policromìe, frutto delle alterazioni delle rocce, un campo fumarolico tuttora attivo, che testimonia come l’isola sia ancora oggi interessata da attività vulcanica e dove si osservano i depositi stratificati che hanno riempito il lago che esisteva intorno a 100.000 anni fa.
Il percorso è immerso nella macchia mediterranea e in primavera si può godere della fiopritura delle orchidee spontanee. Sulla falesia si possono osservare gli accumuli di ciottoli levigati di un’antica linea di riva, quando il livello del mare era più alto dell’attuale. Il sentiero risale verso le terme di San Calogero, un edificio ottocentesco alle cui spalle sorge una piccola tholos che, rappresenta il più antico “stabilimento termale” del mediterraneo e l’unico esempio di architettura micenea rinvenuto fuori dall’Egeo.
Da qui ci si immette nella rotabile o, imboccando un ultimo tratto di sentiero, si raggiunge l’abitato di Pianoconte.
Fonti: welcometolipari.it
Fotografie: web
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Re: Camminando per monti e non solo: escursioni. Lipari
Mer 28 Dic 2022 - 17:54
La montagna della pomice e dell'Ossidiana
Le Isole Eolie sono famose, tra le tante cose, per l’intensa attività vulcanica che ha caratterizzato gli scenari suggestivi di queste sette perle.
Lipari, invece, racchiude all’interno del suo cuore, un vulcano spento che, nei secoli, ha modificato il paesaggio, lasciando i resti evidenti di violente eruzioni. Ed è proprio in questi scenari che vogliamo tuffarci, poiché a causa (o grazie) a quest’intensa attività vulcanica sono nate due tipi di pietre: la Pomice e l’Ossidiana. Una bianca, l’altra nera; una leggera, l’altra pesante; una smussata, l’altra affilata; una chiara e delicata, l’altra scura e attraente. Lipari è proprio così: queste rocce, aventi la stessa origine, rappresentano la duplice essenza dell’isola.
È difficile credere che il nero dell’Ossidiana e il bianco della pietra Pomice derivino dalla stessa tipologia di fenomeno. Mentre la prima deve il suo colore alla composizione basica del magma da cui è prodotta, la seconda è chiara perché è acida e nasce da eruzioni ricche di gas con un’evaporazione veloce che conferisce alla pietra pomice la sua caratteristica porosità. Se l’Ossidiana è la tipica roccia magmatica-vetrosa di origine effusiva, la Pomice appartiene a quella categoria di materiali eruttivi generati da un’attività effusiva-esplosiva: insomma, entrambe derivano dal raffreddamento e dalla successiva solidificazione della lava, ma sono totalmente diverse per consistenza e colore.
l'ossidiana
Si tratta di un vetro vulcanico, molto ricercato nell’antichità per la fabbricazione di strumenti taglienti, prevalentemente lance e frecce, mentre gli antichi Egizi la usavano per realizzare scarabei e sigilli. Per millenni questa preziosissima pietra è stata una delle merci principali nel commercio del Mediterraneo e ha sostenuto la vita economica delle due isole siciliane. La sua formazione è dovuta al rapidissimo raffreddamento della lava che dà vita ad una roccia a consistenza vitrea traslucida di colore nero composta per il 75% da biossido di silicio.
Abitata sin dagli inizi del V millennio a.C., Lipari fu un grande centro di diffusione dell’ossidiana, e proprio la sua considerevole presenza in natura permise il fiorire di un’ intensa attività artigianale specializzata, testimoniata dall’abbondanza di scarti di lavorazione, recuperati presso il filone lavico della spiaggia della Papesca
la pomice
Nell′isola di Lipari l′ultima eruzione è stata attestata intorno al VI-VIII sec. d.C., quando una colata di ossidiana formò le Rocche Rosse e le bianche pomici lanciate dal cratere andarono a costruire il Monte Pilato. La pomice è una roccia ignea effusiva a pasta vitrea, molto leggera e vescicolata, generalmente di colore bianco e d′aspetto scoriaceo, formatasi durante violente eruzioni di tipo esplosivo. Nel corso di queste eruzioni, i gas vulcanici dissolti nella parte liquida del magma si espandono rapidamente e danno vita ad una sorta di schiuma la cui parte liquida, raffreddandosi e solidificandosi con altrettanta rapidità, assume un aspetto vetroso attorno alle bolle di gas. Tutti i tipi di magma (basalto, andesite, dacite e riolite) possono, in determinate condizioni (ovvero se vengono portati bruscamente a basse pressioni), portare alla formazione di materiale pomiceo; nonostante ciò, il termine pomice viene più soventemente associato ai magmi di tipo acido. Questi, infatti, contenendo elevate percentuali di silice ed essendo, di conseguenza, più viscosi, danno luogo più facilmente ad eruzioni di tipo esplosivo ed intrappolano più facilmente le bolle di gas. La pomice di Lipari si differenzia da materiale analogo di diversa provenienza grazie alla sua notevole quantità di silice (70% circa contro il 50-60% medio delle altre pomici) che, conferendole maggior durezza e maggiore resistenza agli agenti chimici, la rende particolarmente pregiata e pura. Dal punto di vista della struttura fisica, la pomice di Lipari può essere definita come una schiuma solida caratterizzata da un′elevatissima porosità (fino all′85%), la cui struttura a fori non comunicanti tra loro impedisce il passaggio dell′aria e l′assorbimento dell′acqua. Caratteristica peculiare del giacimento di pomice liparese è quella di essersi formato per effetto di un unico episodio eruttivo, il che conferisce particolare omogeneità alle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali di cui è composto.
Ma veniamo all'escursione
Durata 4 ore Difficoltà: medio bassa
Monte Pelato è l’ultimo dei vulcani attivi di Lipari, teatro di un’eruzione altomedioevale e interamente costituito da pomici, il cui fianco nord-orientale è stato “tagliato” da una colata riolitica di ossidiana. Il percorso, partendo da Acquacalda, costeggia quest’ultima fino a raggiungere i vigneti e la macchia mediterranea di Fossa Castagna, l’antico cratere, oggi ricoperto da erica e corbezzoli. Si ritorna lungo il sentiero già percorso o, in alternativa, in direzione dell’abitato di Lami fino ad arrivare alla spiaggia di Canneto.
E, tanto per farsi un'idea della bellezza del luogo, un filmato
Fonti: eolieproloco.it, eolietour.com
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Re: Camminando per monti e non solo: escursioni. Lipari
Mer 28 Dic 2022 - 18:49
San Salvatore - San Bartolo al Monte
Durata: 3 h - Difficoltà: bassa
Un vecchio semaforo della regia Marina è oggi sede dell'Osservatorio Vulcanologico, che ospita le apparecchiature utilizzate dall'INGV per il monitoraggio del cratere La Fossa, nell'antistante isola di Vulcano.
Tutt'attorno, basse garighe e nuclei di macchia ricoprono i pendii, mentre le falesie costiere sono occupate in primavera da popolose colonie di gabbiano reale.
Superata la chiesetta seicentesca di San Salvatore, il sentiero prosegue verso l'interno dell'isola e consente di godere di una vista panoramica fino alla "fossa u Munti", uno dei crateri dell' isola oggi coltivato a vigneto. Superata la fossa é possibile ammirare una veduta sul centro abitato di Lipari.
L' arrivo é previsto alla chiesetta di "S. Bartolo du Munti". E' possibile poi continuare il percorso fino all' incantevole e tranquilla spiaggia di "Valle Muria", dove sono ancora visibili i resti romani di alcuni serbatoi idrici.
Fonte: welcometolipari.it
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Re: Camminando per monti e non solo: escursioni. Lipari
Mer 28 Dic 2022 - 19:20
Da Quattropani a Monte S.Angelo
Durata 4 ore
Difficoltà: media
Dalla borgata rurale di Quattropani si raggiunge Monte Chirica, la cima più alta dell’isola (602 m s.l.m.), il cui versante meridionale è ricoperto dai depositi di pomice accumulatisi durante le eruzioni del vicino cratere di Monte Pelato.
Su questo suolo, cresce una fitta macchia mediterranea di eriche, corbezzoli, ginestre, cisti, con isolati castagni e lecci, che rappresenta uno degli esempi più espressivi e di maggiore pregio di questo tipo di formazione riscontrabile nell’arcipelago. Il sentiero prosegue lungo Poggio dei Funghi in direzione di Sant’Eramo, costeggiando l’area di Vallone Fiume Bianco; da qui, si prosegue verso Sud fino a Monte S.Angelo, il secondo rilievo dell’isola (594 m s.l.m.) o, in alternativa, scendendo verso Est in direzione della contrada di Pirrera.
Fonte: eolietour.com
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Re: Camminando per monti e non solo: escursioni. Lipari
Mer 28 Dic 2022 - 19:26
Il versante meridionale di Lipari
Da Capistello o dal Cappero) si raggiunge l’Osservatorio Vulcanologico, realizzato in un vecchio semaforo della Marina Militare che sorge di fronte alla penisola di Vulcanello e alla Fossa nell’antistante isola di Vulcano.
Sulle rupi di Falcone cresce una macchia a erica e cisti, mentre sulle falesie della costa risiedono popolose colonie di gabbiano reale . Dall’Osservatorio si torna indietro per un piccolo tratto e si prosegue verso S.Salvatore, inoltrandosi lungo il versante sud-occidentale di Monte Guardia, attraversando la macchia bassa, i coltivi e i vigneti di Urnazzo, fino alla piccola chiesetta di San Bartolo al Monte (XVII secolo),
e oltre ancora, lungo un suggestivo sentiero in pietra che conduce all’abitato di Lipari.
Fonte: eolietour.com
Fotografie: web
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