U "Casteddu di scavi" di Fiumefreddo e la sua leggenda

Il Castello degli Schiavi (Casteddu di Scavi) rappresenta un gioiello del barocco rurale siciliano del 1700, da sempre una delle più suggestive costruzioni dell’intera isola. Il Castello, che deve il proprio nome ad una leggenda, si trova sulla via Marina che da Fiumefreddo scende verso il mare (anticamente Via Mulinelli).





Il Castello è costituito da due piani: uno inferiore, ove vi era l'antica cantina, mentre quello superiore è costituito da otto stanze arredate con oggetti e mobili antichi. La costruzione si caratterizza per la presenza di quattro piccole torri di pianta poligonale e coronate da cupolette, poste su ciascuno degli angoli dei suoi prospetti, a partire dal secondo livello.






Nelle torrette si aprono alcune feritoie molto particolari: quest’ultime infatti hanno forme curiose, come quella delle orecchie e degli occhi. Questi dettagli avevano l’obiettivo di intimorire coloro che si avvicinavano al Castello o che lavoravano nella dimora, come dire: “Io ti sento e ti osservo”.






Al piano scantinato è presente una botola. Una leggenda racconta che da qui partisse un passaggio sotterraneo che metteva in comunicazione il castello di Fiumefreddo con la Torre Rossa,  monumento funerario turriforme di età romana situato nella omonima contrada.




Nel cortile della villa sono presenti un pozzo e vi si affaccia una chiesetta, il cui interno è abbellito da altari e quadri e, sull’altare maggiore in marmi policromi, si trova un dipinto della Madonna col Bambino, attribuito al pittore acese Pietro Paolo Vasta.




Fu proprio nella corte del Castello che il regista Coppola trovò il luogo ideale per ambientare alcune delle scene più famose del film " Il Padrino".  Oltre al regista statunitense, altri grandi nomi del panorama cinematografico e musicale adibirono questo luogo a set per le proprie opere.




È il caso di Pier Paolo Pasolini, con il film del 1969 Porcile (in precedenza Orgia), Franco Battiato, con il videoclip della canzone del 1998  Shock In My Town, girato nel suo piano scantinato, dove l’artista siciliano indossa un vestito da samurai; i Coldplay, che vi ambientarono il singolo del 2008  Violet Hill. Nel 2022 è stato scelto come location anche per alcune scene della seconda stagione della black comedy “The Withe Lotus”, firmata da Mike White.
Oggi è una struttura esclusiva per eventi e matrimoni ed è entrata a far parte del circuito “Grand Tour” del FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano.






“Casteddu di scavi”, deve il suo nome ad una leggenda: si narra infatti che circa due secoli fa, un valente medico palermitano, tale Gaetano Palmieri, abbia salvato da una grave malattia il figlio del Principe di Palagonia, il Cruyllas-Gravina, e che questi in segno di riconoscenza gli abbia donato un appezzamento del suo feudo situato vicino al Fiumefreddo.




Il Palmieri volle costruirvi una villa per abitarla insieme alla conserte, Rosalia, che amoreggiava con un certo Nello Corvaja di Taormina. Purtroppo, un giorno sbarcarono dei pirati turchi i quali si diedero al saccheggio selvaggio e, una volta giunti al castello, rapirono i due proprietari con l’intenzione di rivenderli come schiavi. Mentre stavano tornando alla spiaggia per fuggire furono però raggiunti da un gruppo di giovani armati, capeggiati proprio dal Corvaja: i pirati furono uccisi, i superstiti messi in fuga e i Palmieri liberati. Per ringraziare Iddio fu eretta una Chiesetta, adiacente il Castello,  inizialmente dedicata a San Giovanni, poi alla Madonna della Sacra Lettera e costruita una loggia dove vennero poste due statue di musulmani con lo sguardo rivolto al mare, come in attesa di essere liberati dai loro compagni.




La denominazione della villa deriverebbe quindi dalla presenza di questi due mezzibusti, gli "schiavi" (scavi in siciliano), anche se molto probabilmente deve il nome all’esistenza di una vicina cava di pietra, che nel passato era denominata “scavu Cruyllas di Castello” dove con Castello si indica l’omonima contrada, il nucleo originario del paese di Fiumefreddo di Sicilia.